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sabato 28 marzo 2015

Le condoglianze alla famiglia Brescia

Il direttivo e i soci tutti dell’INTER CLUB SANTE PUTEO si associano al caro amico, nonché Presidente Antonio Brescia, per il suo immenso dolore per la dipartita della cara mamma Giulia.

martedì 24 marzo 2015

INTEREVOLUTION: Chi non è disposto a bagnarsi di sudore la propria maglia prenda la porta d’uscita!


Quattro mesi di gestione Roberto Mancini 2.0 non sono bastati per cambiare registro. In molti si erano illusi che il ritorno del tecnico dei primi tre scudetti delle era Massimo Moratti potesse funzionare come una panacea contro tutti i mali che stanno nuovamente investendo la Beneamata. L’ennesimo esame fallito mette in luce ancor più i contorni di quella che potrà essere la stagione che verrà; quella della rivoluzione e del riscatto. Un recentissimo confronto fra i maggiori responsabili tecnici, Mancini-Ausilio-Fassone, i quale hanno esaminato a caldo le necessarie strategie da introdurre per l’anno prossimo. Nonostante il deludente cammino della sua Inter, il numero uno di Corso Vittorio Emanuele Erick Thohir si è detto pronto a rilanciare le quotazione della società nerazzurra. Stando a quanto scritto su 'Tuttosport', il patron interista, l’altro ieri in conference call col Consiglio d'Amministrazione del club, ha confermato l’intenzione di versare nelle casse societarie una cifra prossima ai 50 milioni di euro per far fronte alle spese ordinarie.

Ecco, strettamente collegato alle manovre di mercato della prossima estate 2015, lo scenario che abbiano ipotizzato:

BARDI DI PERIFERIA
Partiamo dai portieri. Dei tre potrebbe restare solo Berni. Handanovic e Carrizo sono in scadenza di contratto; il portiere sloveno ha, come si suol dire mercato, e potrebbe accasarsi in un altro grande club, non necessariamente italiano. Quello argentino, diventato il riferimento per le coppe, dovesse l’Inter fallire anche la qualificazione in Europa League per la prossima stagione, potrebbe accasarsi altrove. Pensare ai sostituti non è operazione difficile. Dovesse Mancini puntare su Bardi, giovane classe ’92 di proprietà e parcheggiato al Chievo per farsi le ossa, si potrebbe pensare di affiancargli un portiere di provata esperienza che faccia da chioccia, e che sia magari anche di alto livello. In quest’ottica i nomi più probabili potrebbero essere quelli del ceco Petr Cech del Chelsea, o anche, e perché no del madrileno Pepe Reina, attualmente vice Neuer al Bayern. Nel caso in cui l’Inter dovesse puntare invece su un portiere giovane ed emergente, allora a questo differente orientamento potrebbero rispondere i nomi di una rosa ristrettissima: essenzialmente Perin del Genoa e Sportiello dell’Atalanta. 

MAIORA PREMUNT
Per la difesa si profila un’altra mezza rivoluzione. Per questo riteniamo che urgono cose di maggior spessore. La molto mediocre seconda parte stagionale di Juan Jesus, alternata solo da poche eccezioni, ha fatto si che la sua conferma divenisse ora davvero poco fattibile. L’arrivo certo del centrale colombiano Murillo dal Granada, oltre a quello probabile del tedesco Kehrer dallo Shalke 04 (giovanissimo classe ’96 adattabile anche come centrocampista arretrato) rappresenterebbero il nuovo che avanza. A questi andrebbero aggiunti degli altri; di sicuro un centrale d’esperienza (Vidic ha deluso le aspettative e quasi certamente farà ritorno nella Premier League), che con la conferma dei soli Ranocchia e Andreolli non sarebbe numericamente l’ideale, oltre a valutare Felipe che sin qui non ha trovato spazi. Al reparto difensivo, inoltre, servirebbe un altro paio di laterali. Il discorso terzini è presto fatto: attuali confermabili sono i soli Santon e D’Ambrosio, con Dodò che non verrà riscattato dalla Roma, e con Jonathan non più affidabile dopo il recente intervento al ginocchio e anche per questioni tattiche. In più, andrebbe valutata la posizione del nipponico Nagatomo, il quale però non convincerebbe appieno il tecnico jesino. Hugo Campagnaro sarà ceduto, per ragioni di rendimento e anche per via del dato anagrafico. Da qui l’esigenza di portare in nerazzurro gente più che valida. Il chiodo fisso del Mancio è Darmian del Torino che al pari di Santon svolge a menadito i compiti su ambedue le corsie laterali. Duttilità a go-go e spessore tecnico-tattico da vendere. Alle ipotetiche due figure titolari andrebbe aggiunta un’altra; in tal proposito si è avanzata la candidatura di Kolarov, che lo stesso allenatore marchigiano ha già avuto alle sue dipendenze al City, oltre a Kaya del Galatasaray. 

UNA VITA DA MEDIANO
A centrocampo le attuali certezze sono rappresentata da Medel, Brozovic e Guarin. Discorso differente per Kovacic. Se l’interesse di qualche top club europeo è confermato e soprattutto autentico, è fattibile una sua cessione a cifre alquanto allettanti per le casse societarie da poter poi reinvestire. Kuzmanovic e Hernanes, dal rendimento molto scostante, non sono del tutto entrati nelle grazie dell’allenatore; altrettanto dicasi di Obi, avulso da ogni progetto e scomparso subito dopo l’acuto nel derby pareggiato a fine novembre scorso. Le forze fresche molto sponsorizzate in questi ultimi mesi sono ancora una volta e principalmente Yaya Touré del Manchester City, Toulalan del Monaco e il britannico Milner anch’egli del City. Non sottovalutabile la possibilità di riportare a Milano Prince Boateng a cifre e condizioni vantaggiosissime. 

CAFFE’ DA LAVEZZI
Dalla trequarti in su non si possono escludere colpi a sorpresa. Shaqiri è l’attuale gioiello sul quale puntare molte delle carte per le prossime stagioni. Per tale motivo e per altri, l’elvetico appare assolutamente intoccabile. Inoltre, spereremmo che lo stesso discorso valga per Icardi, con la speranza che non possa essere messo sul mercato; perché, al di la delle abbondanti liquidità che porterebbe nelle casse, andrebbe a sgretolare le certezze legate al “progetto”. Tra l’altro, sarebbe un errore imperdonabile perdere uno degli attuali pochi punti di riferimento della squadra. La vena propositiva ritrovata di Palacio porrebbe il Mancio a considerarlo incedibile. Podolski, invece, non rientrerebbe nei piani tecnici e perciò sarà certamente rispedito al mittente. Il promettente Bonazzoli è già di proprietà Sampdoria. Dal club blucerchiato l’Inter lo potrà solo ricomprare tra 2-3 stagioni a condizioni già concordate nella finestra invernale di calcio mercato. Il romeno Puscas, oltre all’italianissimo Baldini potrebbero essere ceduti per fargli fare esperienza. Detto questo è opportuno ora aguzzare l’ingegno per portare forze fresche e gente di spessore a consolidare il reparto, quest’anno fra quelli meno frequentemente meno sotto gli indici dei critici. Jovetic, Gignac, Lavezzi e il senegalese viola Babacar sono i nomi più gettonati del momento. A questi andrebbero successivamente aggiunti un paio di giovanissimi, possibilmente provenienti della prolifica e vincente area Primavera nerazzurra.

Scritto da Filippo Rattile

lunedì 23 marzo 2015

L'INTER PERDE ANCHE QUANDO MERITEREBBE I 3 PUNTI. In coda le pagelle di Sampdoria-Inter

Se si riesce a perdere anche quando domini per lunghi tratti una partita, ci si rende un po’ tutti conto che è davvero un anno storto. “Adda passà ‘a nutatta…” Fuori dalla Campania e in altri termini “deve passa la stagione quasi del tutto orribile”. Nata così e così, poi incrinatasi e mai raddrizzata del tutto, l’annata dell’Inter procede fra pochi alti e tanti bassi. Non sempre i nerazzurri sono usciti dal campo meritevoli di sconfitta. Stavolta, pur giocando più che dignitosamente ed aver forse meritato l’intera posta in palio, la dea bendata, ancora una volta ha sentenziato che doveva andare in una certa maniera. Mancini e ragazzi incassano lì’ennesimo duro colpo, stavolta, come detto, pur non meritando la sconfitta e dopo aversi gettato alle spalle l’amarezza dell’eliminazione dalla Europa League, ultima scialuppa di salvataggio. Ai nerazzurri, ora, non resta che sperare in una qualificazione Uefa per non rendere del tutto inutile la stagione. Comunque vada a finire il campionato (abbastanza fallimentare) all’enturage di Corso Vittorio Emanuele non resta che provvedere a una nutrita ricapitalizzazione sociale, tanta lungimiranza e lucidità, mettere ano ai fondi e rivoluzionare. La svolta “epocale” dalla prossima estate è l’unica strada percorribile per tentare di riprenderci la parte che ci spetta, in Italia e possibilmente anche in Europa. Intanto, qui di seguito, una breve parentesi dedicata alle pagelle di Sampdoria-Inter andata in scena ieri sera al “L. Ferraris” di Genova. La Sampdoria, col minimo sforzo si porta a casa tre punti e ipoteca probabilmente la partecipazione in EL. L’Inter raccoglie i cocci di una stagione deludente, pur avendo messo in campo una prestazione dignitosa, vivace e maledettamente sfortunata.

SAMPDORIA:

Viviano 6.5; De Silvestri 6, Silvestre 6.5, Romagnoli 6.5, Regini 5.5, Acquah 6.5 (dal 52’ Obiang 6), Palombo 6, Soriano 6 (dall’ 81’ Duncan s.v.), Eder 7, Eto’O 7, Muriel 6.5 (dal 66’ Okaka 6).
All. Sinisa MIHAIJLOVIC 6.5

INTER:
Samir Handanovic 6; Danilo D’Ambrosio 6, Ranocchia 6, Vidic 6, Juan Jesus 6, Medel 6.5, Guarin 5.5, Brozovic 5.5 (dal 76’ Palacio 6), Shaqiri 6.5, Podolski 5.5 (dall’86’ Camara s.v.), Icardi 6. 
All. Roberto MANCINI 6.5

Scritto da Filippo Rattile
Immagine: www.sportmotori.blogsfere.it

giovedì 19 marzo 2015

L'INTER TENTA LA RIMONTA: Queste le probabili formazioni di Inter-Wolfsburg

Nonostante la brutta prova dell’andata, Carrizo resta il favorito su Handaniovic. Questa è l’impressione avuta, considerato che il portiere argentino era presente ieri in conferenza stampa al fianco proprio di Roberto Mancini, e perciò supponiamo che tra i pali possa ancora esserci lo stesso ex laziale. Handanovic resta in quindi panchina, visto che il tecnico jesino è della convinzione che il primo possa confermarsi titolare di Coppa. Juan Jesus (squalificato domenica scorsa in campionato) e Ranocchia rappresenterà verosimilmente la coppia centrale; con D’Ambrosio e Santon terzini. La pur non buona vena di Kuzmanovic ci porta nonostante tutto a credere che sulla mediana agirà egli stesso (Hernanes è meno incontrista e darebbe forse minon equilibrio al reparto), oltre a Medel e Guarin. A questo punto ipotizziamo che il brasiliano possa prendere il posto di Shaqiri nella posizione di trequartista per avere licenza di sganciarsi e concludere all’occorrenza viste le sue doti balistiche. L’infortunio meno grave di Shaqiri pone Mancini nelle condizioni di poterlo averlo almeno in panchina; e questo è già un mezzo miracolo dopo le non confortanti notizie di qualche giorno fa; resta da sciogliere il dubbio dopo il test pre-partita di questo pomeriggio. Già detto della trequarti, in avanti agiranno le punte Palacio e Icardi. Inutile nascondersi dietro a un dito, ci vorrà una vera impresa per superare il turno rimontando il passivo di 3-1 dell’andata. Il Wolfsburg non sembra essere una squadra “marziana” ma è pur sempre una onorabilissima compagine, tutt’ora seconda in Bundesliga che può però essere eliminata comodamente dai nerazzurri con la giusta concentrazione. L’Inter, è vero, non sta attraversando un periodo brillante, per via soprattutto della sua incostanza, ma ha nelle proprie corde colpi a sorpresa; non a caso è riconosciuta come la “pazza” del calcio italiano. Non servono particolari calcoli per capire quale risultato promuoverebbe i nerazzurri, ma per completezza di informazione andiamo a vedere tutte le possibili soluzioni in favore della compagine milanese: l’Inter passa il turno e accede ai quarti di finale nel caso di successo con 2 reti di scarto evitando di subirne; segnando 3 o più reti della squadra avversaria con qualsiasi risultato. Nel caso dovesse subire una sola rete è obbligata a un risultato di almeno 4-1 a proprio favore: nel malaugurato caso dovesse subirne due di reti, sarebbe chiamata a metterne a segno almeno 5. In caso di 3-1 per i nerazzurri al termine dei tempi regolamentari si procederà alla disputa dei tempi supplementari; e se dovesse permanere il medesimo risultato anche alla disputa dei calci di rigore. Qualsiasi vittoria della squadra locale con una sola rete di scarto promuoverebbe i tedeschi; parimenti qualsiasi risultato di parità oppure risultati con due reti di scarto tipo (4-2, 5-3 e così via) promuoverebbe sempre gli ospiti. Qui di seguito il riepilogo delle probabili formazioni delle due contendenti:

INTER (4-3-1-2): CARRIZO; D’AMBROSIO, SANTON, JUAN JESUS, RANOCCHIA; MEDEL, GUARIN, KUZMANOVIC; HERNANES (KOVACIC); PALACIO, ICARDI All.: Roberto MANCINI – In panchina: HANDANOVIC, ANDREOLLI, VIDIC, CAMPAGNARO, KOVACIC, OBI, PUSCAS (SHAQIRI).
Indisponibili: Dodò, Nagatomo, Jonathan (infortunati/convalescenti) resta ancora in dubbio Shaqiri*; Brozovic, Podolski e Felipe (non compresi nella Lista UEFA). 

WOLFSBURG (4-2-3-1): BENAGLIO; VIERINHA, KLOSE, KNOCHE, RODRIGUEZ; GUILAVOGUI, LUIZ GUSTAVO; CALIGIURI, DE BRUYNE, SCHURRLE; DOST. All.: Dieter HECKING – In panchina: GRUN, SCHAFER, TRASCH, PERISIC, ARNOLD, JUNG, BENDTNER. Indisponibili: Naldo (squalificato); Hunt (infortunato); Drewes (non specificato)

Arbitrerà l’incontro l’inglese Mark Clattemburg; assistenti Beck e Collin, mentre il quarto ufficiale di gara sarà Burt.
Non ci resta che incrociare forte le dita ed eventualmente toccare...ferro!!!

Scritto da Filippo Rattile

lunedì 16 marzo 2015

Imprecisione, confusione e malasorte. L'Inter butta altri punti per strada. Le pagelle di Inter-Cesena

La stagione 2014-2015 si condensa nelle ultime due prestazioni dei nerazzurri: nell’abulica trasferta tedesca di Coppa e nell’ultimo scialbo pareggio casalingo di campionato contro la penultima della classe. Imprecisione, confusione, valutazioni arbitrali avverse e tanta sfortuna hanno fatto si che l’Inter si allontanasse maledettamente dalla agognata terza posizione e che si avvicinasse pericolosamente a una (purtroppo probabile) eliminazione anticipata in Europa. Quando le partite le giochi male è quasi sempre giusto che tu non le vinca, ma, visto il “troppo” che ormai capita da qualche stagione in avanti, anche con il peso specifico della “bella ma incompiuta” che suona come un pesantissimo macigno sulle spalle, che altri non è che un grosso freno alle storiche ambizioni della Beneamata. Fasciarsi la testa prima di essersela rotta non è operazione credibile, specie per una tifoseria dal palato fine.

PAGELLA INTER:
Samir HANDANOVIC 6 Un pallonetto velenoso del francese Defrel lo inganna, ma Samir qui nulla poteva. Nel secondo tempo salva sullo stesso attaccante uscendo coi piedi. La sufficienza la porta a casa. 

Danilo D’AMBROSIO 6 Non sempre preciso, specie nelle conclusioni verso la porta (a fotocopia). La sua spinta non la fa mancare. Più lucido in fase offensiva che in quella difensiva. dorme sul taglio alle spalle di Defrel nel primo tempo e nella ripresa strattona in area Rodriguez in un’azione, per sua fortuna, irregolare a causa di un fuorigioco di partenza dell’attaccante spagnolo.

Andrea RANOCCHIA 5.5 Un passo indietro, seppur lieve rispetto alla prova sufficiente di giovedì scorso. A una prima impressione, sembra che gli pesa fin'anche quella fascia che indossa, come voler dire che il carico di responsabilità è tale da gestirle non certo nel migliore dei modi. 

Marco ANDREOLLI 6 Si guadagna la fatidica "pagnotta" quasi mai senza sbavature. E' fra i pochi in squadra ad essere entrato in campo col piglio giusto. Alla fine, però, finisce per smarrirsi probabilmente perché rassegnato.

DODO’ 5 Lo salva soltanto una ripresa alquanto sufficiente da un voto più basso. Esce poco dopo un’ora di gioco per un guaio alla caviglia. Un normalissimo Perico lo frena oltremisura. (dal 63’ Davide SANTON 6.5 Il laterale estense se la cava decisamente meglio del brasiliano, come a voler dire che la maglia da titolare non glie la può levare nessuno. Anche dalle sue giocate potrebbero partire giocate atte a far danni ai tedeschi in Coppa).

Fredy GUARIN 6 Mancini non può rinunciare all’apporto del colombiano e per questo Fredy è costretto a tirare la carretta senza soste. Non a caso, l’impressione che abbiamo avuta è che non volesse sprecare energie utili e preservarle per la gara europea “dentro-o-fuori”. Pur senza strabiliare è dalle sue giocate che sono partite le iniziative più pericolose dell’Inter.

Gary MEDEL 6.5 Il mezzo voto in più è per la stima incondizionata e per il fatto che il pitbull cileno è un perno indispensabile. Sacrificio e lavoro buio che con un po’ di fortuna in più avrebbero portato l’intera posta in palio anche in occasioni in cui la squadra non gira alla perfezione. 

Zlatko KUZMANOVIC 4.5 Se il serbo verrà nuovamente riconfermato la prossima estate allora ci deve essere qualcosa di veramente strano. L’ingresso di Podolski (tardivo) al 1’ della ripresa velocizza e non di poco la manovra nerazzurra… E’ solo un caso? (dal 1’st Lukas PODOLSKI 6.5 In tribuna c’è un certo Joachim Low, è questo forse gli mette più pepe del solito. Il suo ingresso in campo, come accennato sopra, da l’impressione della svolta alla partita. In molti si aspettavano il tedesco sin dall’inizio della contesa, anche perché, non giocando in Uefa avrebbe potuto sfogare il suo impeto in questa unica competizione. Lukas colpisce anche un clamoroso legno che con maggior fortuna gli avrebbe permesso di mettere a segno il suo primo acuto con la maglia dell’Inter e permesso (forse) di portare a casa i tre punti. Sfortunato. 

Xherdan SHAQIRI ng L’infortunio dell’elvetico è uno di quelli che tiene col fiato sospeso, non certo per l’entità del danno (si spera non grave), ma per il rischio di non poterlo avere giovedì sera contro il Wolfsburg. Intorno al 20’ si procura uno risentimento muscolare al flessore che lo costringe alla resa. (Dal 23’ Mateo KOVACIC 5.5 Fa fatica a lasciare il segno, anzi, è talmente involuto apparire la copia scolorita del Mateo potenziale fuoriclasse; potenziale, appunto. Sono in rare occasioni si rende utile alla causa. Starà a lui o a Hernanes provare a sostituire Shaq nel caso non dovesse recuperare. Il giovane croato è troppo spesso innamorato del pallone a scapito di una manovra fluida che richiede meno possesso e maggior visione di gioco). 

Rodrigo PALACIO 6.5 El Trenza sembra finalmente quello dei bei tempi. Non solo mette a segno la terza rete nel volgere di una settimana, ma da l’impressione di aver trovato il passo costante che lo può far diventare decisivo come lo è tutt’ora Icardi. Buone le intese con il connazionale; questo uno dei punti positivi in vista della “remuntada” contro i tedeschi. 

Mauro ICARDI 6.5 Un assist, tanto movimento e generosità e un gol (irregolare?) annullato che ha il sapore della conclusione da cineteca e, soprattutto, potenzialmente decisiva per la gara). Al pari di Rodrigo, dalle sue giocate e dalle sue intuizioni passerà la possibile rimonta di giovedì prossimo a San Siro. 

All. Roberto MANCINI 5.5 Il tecnico marchigiano rinuncia a Podolski e Kovacic dal 1’ minuto di gioco e a Brozovic, preferendo a
PAGELLA CESENA:
Leali 5.5; Perico 6, Capelli 6, Krajnc 6.5, Magnusson 5.5, Giorgi 6, Mudingayi 6.5 (dal 80’ Cascione sv) Feudis 6 (dal 73’ Pulzetti sv), Carbonero 6.5, Defrel 7, Djuric 5 (dal 80’ Rodriguez ng).
All. Domenico Di Carlo 6 La squadra romagnola del presidente Lugaresi junior, affidate le chiami della squadra al tecnico ciociaro dopo il sofferto esonero di Bisoli, ha cambiato rotta soprattutto sotto il profilo del gioco. Dopo aver messo in serie difficoltà squadre come Lazio e Juve, è andata a guadagnarsi il punto della speranza sul campo dei nerazzurri. Non sarà facile risalire al china, ma intanto il tecnico cassinate ci prova, hai visto mai… Di Carlo rilancia Carbonero in un ruolo non suo (trequartista), e il giocatore colombiano gli da ragione; suo l’assist del vantaggio romagnolo. L’atteggiamento chiesto ed ottenuto dal tecnico laziale è quello di avere maggior aggressività e di non partire mai sconfitti, sicuri di potersela giocare fino alla fine con tutte.

Scritto da Filippo Rattile

sabato 14 marzo 2015

INTER vs CESENA, LE ULTIME Parola d'ordine: vincere aiuta a vincere!

La fase altalenante della solita pazza Inter si perpetua come a voler sottolineare quanto sia perfido e già (in parte) scritto il destino della stagione nerazzurra. Prima i due squilli consecutivi lontano da Milano (Bergamo e Cagliari), poi l’imprevista sconfitta interna contro i viola e poi un buon punto guadagnato sul difficile terreno del San Paolo. Non ci sono grandi dubbi, è tornata l’Inter bella a tratti e pazza per il resto. Un po’ il copione che pressappoco si viveva prima di iniziare il ciclo di vittorie esattamente all’arrivo del Mancio quasi 11 anni fa. Inutile rimembrare l’anno mezzo pressoché infruttuoso nella cui conduzione c’era il tecnico livornese di S. Vincenzo. Tentiamo di decifrare l’indecifrabile sperando di riprendere il feeling con le vittorie; d’altronde è risaputo, vincere aiuta a vincere. Allora sotto a chi tocca: per la 27esima giornata del massimo campionato ospite a Milano sarà il Cesena di mister Di Carlo penultima della classe. Roberto Mancini ripresenta Podolski e Brozovic non impiegabili in Uefa; deve rinunciare a Juan Jesus e, visto il momento “no” del brasiliano uno stop è quanto di più salutare il che cade proprio a fagiolo. Un mini turnover sarà dunque propizio per far rifiatare determinate pedine. Supponiamo l’inserimento di Andreolli, dei suddetti Brozovic e Podolski, di Kovacic e forse anche di Kuzmanovic (in luogo di Medel). Torna fra i pali Handanovic. Schieramento cosiddetto a specchio per le due formazioni che si incontreranno al “G. Meazza” di San Siro per il posticipo serale della domenica. 
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Ranocchia (Vidic), Andreolli, D'Ambrosio; Guarin, Kuzmanovic, Brozovic; Kovacic; Icardi, Podolski. All. Mancini
CESENA (4-3-1-2): Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Magnusson; Giorgi, Mudingayi, Pulzetti; Brienza; Defrel, Djuric. All. Di Carlo

Ad arbitrare il match che si giocherà domenica 15 marzo a partire dalle 20:45 è stato designato Andrea Gervasoni della sezione di Mantova; assistenti Dobosz e Iori; quarto uomo sarà Di Fiore; assistenti addizionali Tagliavento e Manganiello.

Scritto da Filippo Rattile

venerdì 13 marzo 2015

LE PAGELLE DI WOLFSBURG-INTER Dal grigiore quasi collettivo si salvano in pochi. Carrizo, un disastro.

Dopo un buon pareggio ottenuto nel posticipo di domenica sera in quel di Napoli, ti aspetti una squadra galvanizzata e rinvigorita. Niente di tutto questo. L’Inter ricade nelle sue storiche amnesie con l’aggravante del forte rischio di buttare per aria l’ultimo appiglio utile per farla arrivare nell’Europa che conta seppure dalla porta di servizio. Il pesante 3-1 maturato in Germania soprattutto a causa di un paio di papere clamorose di Carrizo pone i nerazzurri nelle condizioni di tentare per forza l’impresa giovedì 19 marzo. Ci vorrà un’Inter perfetta per ribaltare la situazione in nostro favore, un po’ quello che accadde a Milano il 7 novembre del 1990 nel ritorno dei 16.mi di finale contro l’Aston Villa, nella cui gara perfetta i nerazzurri furono chiamati a ribaltare il 2-0 in favore degli inglesi, tramutando la partita del Meazza in una rimonta quasi senza precedenti (per la cronaca, l’Inter superò gli avversari con un perentorio 3-0, con reti di Jurgen Klinshmann, Nicola Berti e Alessandro Bianchi). Quella stagione segnò poi la conquista della prima storica Coppa Uefa, eliminando successivamente Partizan Belgrado negli ottavi, l’Atalanta nei quarti, Sporting Lisbona in semifinale e la Roma nella doppia finale. 

Juan Pablo CARRIZO 2.5 Disastroso. Subisce tre reti evitabilissime: il pareggio su colpo di testa di Naldo, centrale seppur potente; il maldestro rinvio che è un assist per gli avversari che vale il sorpasso e, per non farsi mancare nulla si fa superare anche sulla punizione del 3-1 nella cui si tuffa goffamente. Se per Mancini l’argentino è il portiere di Coppa capiamo il perché di una probabile eliminazione dalla competizione. 

Davide SANTON 5,5 Un’insufficienza che sa tanto di metamorfosi. Non tutto il suo lavoro è inutile, però perde sovente il duello con Caligiuri che dimostra di avere ben altro passo. Offre qualche buon pallone in fase offensiva ma tutto ciò risulta poco utile alla causa (dall’ 82’ Zdravko KUZMANOVIC sv).

Andrea RANOCCHIA 6 Una tantum non è messo in discussione. La sufficienza poteva essere tranquillamente superata se non fosse che il centrale umbro alterna cose egregie mettendoci attenzione ed intensità, a cose decisamente blande. 

JUAN JESUS 4 Il pareggio messo a segno del suo connazionale Naldo è l’emblema di chi passa per essere un futuro campione, ma evidentemente si tratta soltanto di un difensore normalissimo. J.J non è affatto in giornata, infatti sbaglia disimpegni che agli occhi di molti appaiono elementari. 

Danilo D’AMBROSIO 6 Nel grigiore quasi collettivo è fra i pochissimi a meritarsi almeno la menzione. Se riuscisse a migliorare determinate fasi (cross) sarebbe un laterale da grande squadra. 

Fredy GUARIN 5.5 Parte bene ma si perde alla distanza. A sua parziale discolpa il fatto di non aver rifiatato quasi mai d a un paio di mesi questa parte. Il colombiano appare piuttosto stanco. 

Gary MEDEL 6 Nella prima frazione di gioco garantisce quel collante necessario e utile fra difesa e mediana. Via-via finisce per predicare nel deserto tanta è la pochezza di molti altri effettivi. 

HERNANES 5.5 Il brasiliano è centrocampista di ben altra posizione di campo e non certo un mediano di rottura. Paga oltremodo la sua prestazione di sacrificio, tanto da renderlo poco lucido nelle conclusioni (dal 58’ Nemanja VIDIC 5 Non entra mai in partita. Ci stiamo chiedendo che fine ha fatto tutta la sua classe ed esperienza).

Xherdan SHAQIRI 6 Un avvio promettentissimo che non fa il paio (purtroppo) con gran parte del resto della partita. L’elvetico ha il merito di avere almeno una marcia in più rispetto a molti suoi compagni di squadra. Peccato, perché la sua vivacità faceva pensare a una gara positivissima. (dall’82’ Mateo KOVACIC sv).

Rodrigo PALACIO 5,5 E’ il marcatore della rete che tiene ancora a galla l’Inter per le speranze della gara di ritorno. Ne poteva mettere a segno una seconda, ma una delle sue amnesie storiche lo rendono goffo per l’occasione. Di li in poi i nerazzurri si spengono definitivamente. 

Mauro ICARDI 5,5 Gioca largo per evitare la selva di gambe, ma finisce per essere poco incisivo. Suo l’assist per il vantaggio iniziale di Rodrigo. Sui suoi piedi la palla del 2-3 conclusivo, ma si vede che anche per l’italo-argentino non era assolutamente giornata. 

All. Roberto MANCINI 4.5 Il tecnico jesino si affida nuovamente a Carrizo, definendolo il portiere di Coppa; mentre a molti è apparso un portiere di notte…fonda. L’aver ricorso alla difesa a tre è un’intuizione funesta che con questa brutta prestazione potrebbe aver compromesso la stagione. Il ritorno alla difesa a quattro in corso d’opera è purtroppo tardivo. Hernanes non ha nelle corde certe giocate da mediano di rottura, e per questo non capiamo perché gli possa essere chiesta  la Luna. L’impressione è che ci vorrà un’impresa per passare il turno. 

WOLFSBURG
Benaglio 6; Vieirinha 6.5 (dal 87’ Perisic sv), Knoche 6, Naldo 6.5, Rodriguez 6; Gustavo 5.5, Guilavogui 5.5; Caligiuri 7, De Bruyne 6.5, Schürrle 5.5 (dal 1’st Träsch 6); Dost 5 (dal 70’ Bendtner 5). 
All. Hecking 6 Fortunato per aver messo in campo il minimo necessario per mettere in difficoltà gli avversari. Fortunato perché dall’altra parte c’è Carrizo e lui in porta ha un portiere normale, Benaglio.

Scritto da Filippo Rattile
Foto tratta da: www.giornalettismo.com

giovedì 12 marzo 2015

WOLFSBURG-INTER: Ottavi/finale di Europa League - Le ultimissime sulle formazioni


Sono 20 i giocatori convocati da Roberto Mancini per la sfida d’andata valida per gli ottavi di finale dell’Europa League. Si gioca stasera con fischio d’inizio alle ore 19 sul terreno dello “Volkswagen-Arena” contro una non facile squadra che tuttora staziona in seconda posizione nella Bundesliga alle spalle del lanciatissimo Bayern di Monaco. Il tecnico jesino deve rinunciare a Campagnaro, anche se l’argentino resta in dubbio fino all’ultimo; probabilissima assenza che obbligherà l’allenatore a riportare Santon sulla fascia destra e proporre D'Ambrosio su quella opposta. Fatto salvo che non sono convocabili Brozovic e Podolski perché non inclusi nella lista Uefa, potremmo rivedere sin dall’inizio Hernanes; Shaqiri nella sua posizione più congeniale da trequartista, con la copia d'attacco Palcio-Icardi dovrebbe agire come unica punta avanzata. In difesa staffetta Vidic -Ranocchia; oltre alla sicura presenza di Juan Jesus seppur non stia attraversando un periodo brillante. Sulla mediana spazio a Medel, Guarin e come detto a Hernanes. Partirebbero dalla panchina Dodò, Kuzmanovic e Kovacic. Dieter Hecking, tecnico tedesco coetaneo di Mancini, predilige il 4-2-3-1 nel cui proporrà molto probabilmente il seguente 11 iniziale: il portiere elvetico Benaglio, Jung terzino destro, l’altissimo centrale brasiliano Naldo, l’altro svizzero Timm Klose e il terzino sinistro Rodriguez; in mediana il transalpino Guilovagui oltre al paulista Luiz Gustavo; linea di trequarti formata dal lusitano Vieirinha, da Kevin De Bruyne (belga) e dal campione del Mondo Andy Schurrle; come punta avanzata dovrebbe agire Bas Dost (olandese). 
Riepilogo delle probabili formazioni
WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Jung, Klose, Naldo, Rodriguez; Guilovagui, Luiz Gustavo; Vieirinha, De Bruyne, Schurrle; Dost. All.: Hecking
INTER (4-3-1-21) Carrizo; Santon, Vidic (Ranocchia), Juan Jesus, D'Ambrosio; Guarin, Medel, Hernanes; Shaqiri; Palacio, Icardi. A disposizione: Handanovic, Ranocchia (Vidic), Dodò, Andreolli, Kuzmanovic, Kovacic, Puscas. All.: Mancini 

Qui di seguito alcune statistiche
Wolfsburg-Inter è la prima sfida in assoluto nelle competizioni Uefa. La squadra tedesca non ha mai vinto in tre sfide contro le italiane (bilancio di un pareggio e due sconfitte). Nella stagione 2008/2009 impattò 2-2 contro il Milan al Meazza nella fase a gironi. Dodici anni fa fu il Perugia di Serse Cosmi a dargli un dispiacere nell’Intertoto (0-2). L'Inter, invece, ha vinto una sola volta nelle ultime sei gare disputate in trasferte in Germania, ma si tratta di una sfida memorabile: vittoria per 3-2 in casa del Bayern di Monaco già battuto l’anno prima nella finale di Madrid München nel ritorno degli ottavi di UEFA Champions 2010/11 dopo aver perso l'andata in casa per 1-0. I nerazzurri sono ancora imbattuti quest'anno in questa competizione. Ad arbitrale l’attesa sfida di stasera sarà il polacco Szymon Marciniak. Il direttore di gara, 33enne e internazionale per il quarto anno di seguito, avrà come assistenti Pawel Sokolnicki e Tomasz Listkiewicz. Quarto uomo: Radoslaw Siejka. Assistenti addizionali: Pawel Raczkowski e Tomasz Musial.

Scritto da Filippo Rattile
nell'immagine tratta da: deskbackgrounds.net, lo stadio "Volkswagen-Arena"

lunedì 9 marzo 2015

107 ANNI INTER: Auguri a una ultracentenaria chiamata "Beneamata"

«Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo.» (Giorgio Muggiani, 9 marzo 1908)

L’Inter Football Club, l’unica squadra ad aver partecipato solo e esclusivamente al campionato di Serie A, compie oggi l’ambito traguardo dei 107 anni dalla sua fondazione. Un pareggio che ha quasi il sapore della vittoria avvenuta in rimonta, su un campo difficile ha dato il la ai festeggiamenti. Napoli-Inter finisce 2-2 dopo aver penato per le occasioni fallite d’un soffio e per aver visto sotto immeritatamente i nerazzurri per due reti. Prima Palacio e poi Icardi hanno rimesso le cose a posto. Un pareggio che non cambia la sostanza della classifica, ma che fa tantissimo morale in vista della gara di andata di Wolfsburg in Europa League. 

Il 9 marzo 1908, era un lunedì come oggi, 44 soci dissidenti del “Milan Cricket and Football Club" si ribellarono al club rossonero reo di aveva imposto un veto sui calciatori non italiani. La storia racconta che l'Inter nacque quel lunedì all'interno di una saletta del "Ristorante Orologio" un tipico ritrovo della Milano intellettuale per il dopo-teatro. La divergenza di opinioni deriva dalla volontà dei soci di accettare giocatori non solo italiani, ma anche stranieri, appunto "internazionali". I colori sociali nacquero da una deduzione alquanto logica seppur singolare: il colore azzurro fu scelto dal fatto che all’epoca si utilizzavano le famose matite a due colori (da una parte rossa e dall’altra azzurra). L’azzurro era dunque l’opposto del rosso, utilizzato dai “cugini”. La prima stagione agonistica ufficiale fu dunque quella del 1909-1910 in cui nacque il torneo a girone unico. Al termine del torneo l’Inter si piazzò al 1° posto a parità di punto con la Pro Vercelli, dando così vita a uno spareggio che fu dominato dai nerazzurri per 10-3. Fu il primo storico scudetto al primo anno di attività.

Filippo Rattile

venerdì 6 marzo 2015

NAPOLI-INTER: Importanti anticipazioni e probabili formazioni sul posticipo serale del San Paolo

La sfida del San Paolo di Napoli rischia di non avere un protagonista. A scattare stavolta è l'allarme Mauro Icardi. La punta italo-argentina è alle prese con un lieve affaticamento muscolare rimediato durante la seduta d’allenamento pomeridiana di ieri. L’attuale vice capocannoniere della Serie A nelle prossime ore verrà nuovamente valutato dallo staff medico, ma la trasferta partenopea resta in dubbio. Si profila una coppia d’attacco tutt’altro che atomico, con l’evanescente Podolski e con Palacio che si trascina il problema cronico della caviglia. Dovrà necessariamente diventare per forza un’Inter votata al contropiede quella che scenderò in campo domenica sera a Fuorigrotta: in porta non dovrebbero esserci preclusioni per rivedere Handanovic. Lo sloveno, pur non avendo brillato come nei suoi soliti standard contro la Fiorentina (sua la corta respinta che ha messo in condizione Salah per batterlo nel gol partita), continua a vedersela con le sirene di mercato sul suo conto. Mancini, in ogni modo, lo riproporrà. In difesa agiranno Campagnaro (supponiamo in luogo di D’Ambrosio) e Santon sulle fasce, con Vidis e Juan Jesus centrali; Medel, Brozovic e Guarin favoriti per il pacchetto mediano; ancora una possibile panchina per Kovacic che continua a non ingranare stabilmente; nel ruolo di trequartista sarà chiamato certamente Shaqiri a sostegno della coppa avanzata su indicata. E’ sembrato un Napoli in forma quello ammirato mercoledì scorso nella gara di andata della semifinale di Coppa Italia con la Lazio. A un primo tempo così-così, la squadra allenata dall’ex Benitez ha fatto seguire una ripersa quasi perfetta, nella quale avrebbe forse meritato anche una seconda segnatura. Perciò ci vorrà una grande Inter per tentare di portare punti a Milano. Sarà il 41enne fiorentino Gianluca Rocchi a dirigere l’incontro che avrà inizio alle ore 20:45 di domenica 8 marzo, nella vigilia del 107simo anno dalla fondazione del club meneghino.

Qui di seguito le possibili formazioni in campo: NAPOLI (4-2-3-1) - Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; Inler, David Lopez; Callejón, Hamsik, De Guzman; Higuain. A disposizione: Rafael, Colombo, Zapata, Henrique, Britos, Mesto, Jorginho, Ghoulam, Gabbiadini. All. Benitez
Indisponibili: Gargano, Michu, Zuniga / in diffida: Albiol, David Lopez e Inler

INTER (4-3-1-2) - Handanovic; Campagnaro, Santon, Vidic, Juan Jesus, Medel, Brozovic, Guarin, Shaqiri, Podolski, Palacio. A disposizione: Carrizo, Andreolli, Ranocchia, D’Ambrosio, Obi, Dodò, Felipe, Kuzmanovic, Hernanes, Kovacic, Puscas, Icardi (Bonazzoli).
Indisponibili: Jonathan, Nagatomo, (Icardi) / in diffida: Campagnaro, Dodò, Icardi, Juan Jesus, Vidic

Scritto da Filippo Rattile

giovedì 5 marzo 2015

L’INTER, IL FAIRPLAY E I PROGRAMMI PER IL RILANCIO Prima che la rivoluzione trasformi la Beneamata nuovamente in una società vincente

La storia dell’attuale stagione è ancora tutta da scrivere sperando in un epilogo felice, eppure il pensiero va già ben oltre tali scadenze. Ed ecco che ti accorgi che le trattative di mercato restano sempre attive e fattibili, non soltanto abili a stuzzicare le fantasie dei tifosi, ma anche a far si che si possa programmare in tempo utile il futuro nerazzurro.

SUCCO ALLA PERIN
Si parla sempre con maggior insistenza del dopo Handanovic. Le sirene si fanno insistenti e Samir appare sempre più lontano da Milano. Sul portiere sloveno già da tempo ci hanno messo gli occhi addosso sia la Roma che il Barcellona. Il portiere di Lubiana, nerazzurro da tre anni il cui contratto scade nel 2016, potrebbe partire solo dietro a un’offerta prossima a 15 milioni di euro. Ausilio ha affermato che l’Inter vorrebbe tenersi stretto sia lo stesso Samir oltre che Icardi e Guarin, ma certe logiche di mercato hanno priorità che il dato affettivo non contempla. Per questa ragione s’avanzano le ipotesi di un suo imminente successore. Le strade più percorribili appaiono quella che porta all’attuale portiere genoano Perin, in pianta stabile da tempo nel giro azzurro e probabile sostituto dello stesso Buffon in Nazionale. L’ostacolo principale è rappresentato dall’elevato costo del cartellino di Mattia, già nelle mire di altre grandi. Le alternative meno dispendiose sarebbero: Francesco Bardi del Chievo ma di proprietà Inter, oltre all’alter ego del bavarese Neuer Pepe Reina già guardiano della porta del Napoli per una stagione. Il quasi 33enne portiere spagnolo sarebbe però l’autentica chioccia per l’attuale portiere clivense, e per tale ragione non è escluso che possano giungere entrambi. 

IL GIRO DI BOA..TENG
Difficili ma non impossibili certi ritorni di fiamma, specie se si materializzassero su versanti impensabili. Sull’ex milanista attualmente in forza allo Schalke 04 ci ha fatto un sondaggio l’Inter che vorrebbe riportarlo in Italia. Fratello maggiore di un anno e mezzo di Jerome, Prince, 28 anni domani (6 marzo, ndr), ha diversamente deciso di rimanere ancorato alla sua “mamma” Africa vestendo dal 2010 la divisa del Ghana piuttosto che rispondere alla convocazione della Nazionale maggiore tedesca, come invece ha fatto suo fratello. L’idea è stuzzicante ma non percorribilissima. Restiamo in Germania sempre in ambito Gelsenkirchen. Diversamente, come già ampiamente anticipato direttamente da questo blog già oltre un mese fa, è più che certo l'arrivo dalla medesima formazione biancazzurra del 19enne Thilo Kehrer. La conferma arriva dalle pagine della Gazzetta dello Sport. "Si tratta di un colpo in prospettiva e di qualità - si legge -. Thilo è il prototipo del calciatore moderno, già formato fisicamente e molto duttile nonostante il suo giovanissimo dato anagrafico. Predilige partire come centrale, ma non disdegna le altre fasi difensive, compresa una posizione mediana, il che lo porrebbe addirittura come alternativa del cileno Medel. L’Inter pare abbia già corrisposto un conguaglio a beneficio dello Schalke per la formazione del ragazzo. 

DOPO DI LUI IL “VUOTO”
Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Su questo concetto si basano molti presidenti di club, di allenatori e direttori sportivi. Nessuno è insostituibile; manco Maradona (forse), Messi e Ronaldo. Chi potrebbe invece lasciare un vuoto incolmabile potrebbe essere Icardi. Per certi versi sottovalutato, l’argentino sta per esplodere definitivamente anche in ambito internazionale. L’aver allungato il contratto con l’Inter non significa per certo che possa restare in nerazzurro per altre 4 stagioni. Piuttosto, c’è il reale rischio di doverlo cedere per cifre allettanti che Maurito sta dimostrando di valere. Inutile accennare possibili sostituti; lo ripetiamo, una figura di tale portate non è facilmente rimpiazzabile. Numericamente tutto è fattibile, ma Maurito sta crescendo di stagione in stagione facendo intravvedere la stoffa del bomber di razza, uno che il pallone lo butta alle spalle dei portieri spesso e ben volentieri. Il Finalcial Fair Play chiodo fisso dei dirigenti Uefa suona come una spada di Damocle sulla capo degli interisti, capace di obbligare la società di Corso Vittorio Emanuele a rivoluzionare il parco giocatori spostando pedine per cercare di lasciare immacolato il bilancio. Peccato che un certo Zaza è stato già promesso alle zebre di Torino, sennò sarebbe stato un naturale sostituto.

Scritto da Filippo Rattile

mercoledì 4 marzo 2015

FAIR PLAY FINANZIARIO, SANZIONE IN ARRIVO: 6/7 milioni e restrizione Lista Uefa?


L’attuale Presidente Uefa Michel Platini è far i maggiori promotori dell’ FPF, ossia il fair play finanziario, che nasce dal fatto che le disparità tra le società sono sempre più spesso dovute a un fattore puramente economico piuttosto che sportivo. Tutto nacque da una delle tante sontuose campagne acquisti della regina del calcio europeo oltre che mondiale, il Real Madrid. Nell’estate del 2009, le merengues attrassero definitivamente l’attenzione dei dirigenti Uefa che iniziarono a battersi contro l’indebitamento che le varie società affrontano quando sono chiamate ad alimentare grossi investimenti in sede di calciomercato. Durante tale periodo il presidente del sodalizio madrileno Florentino Perez fu protagonista di una spesa a dir poco “folle” quando acquisì il cartellino di Cristiano Ronaldo per 94 milioni di euro prelevandolo dal Manchester United. Questo caso non fu che la punta di una iceberg, che vuole simboleggiare lo strapotere delle super potenze calcistiche a scapito di quelle economicamente meno nobili o che per varie ragioni attraversano un periodo tutt’altro che florido. A venirne mortificata è essenzialmente la concorrenza. 

SOTTO LA LENTE LA BENEAMATA 
Lo scorso anno toccò a Paris Saint Germain e Manchester Utd, quando la Uefa obbligò i due club a 60 milioni di multa e una rosa ristretta a 21 giocatori in Champions. Stavolta, però, la sanzione sta per abbattersi anche nella sede nerazzurra. A tal proposito, vediamo cosa rischia l’Inter? Il dg Fassone con il CEO Bolingbroke hanno tenuto costantemente i contatti con larUefa e, secondo quanto riportato sulla Gazzetta dello Sport, sono pronti a partire per Nyon per il secondo incontro che potrebbe tenersi già a partire dai primissimi giorni della prossima settimana (lo scorso 7 novembre ci fu il primo incontro nel cui partecipò il Presidente Erick Thohir). Il sodalizio con sede in Corso V. Emanuele, in primis corre il rischio di pagare una pena pecuniaria tra i 6/7 milioni, in secondo luogo l’obbligo di ridurre della rosa per la Lista Uefa, dalle attuali 24 unità a 21 (o 23) o in alternativa l’obbligo di inserire un numero superiore di calciatori cresciuti nel proprio vivaio rispetto a quelli arrivati giunti nell’ultimo anno di mercato. 

Scritto da Filippo Rattile

martedì 3 marzo 2015

L’emozione e le impressioni della trasferta junior inerente alla gara Inter-Fiorentina

In occasione della gara Inter-Fiorentina disputata domenica scorsa, si è registrata l’ottima trasferta con i soci Junior. Sono stati momenti emozionanti per i tifosi dell’Inter Club ‘Sante Puteo’ di Monopoli per aver vissuto in prima persona una serata indimenticabile, in diretto contatto con la “Scala” del calcio italiano, ossia lo Stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro. Un’occasione per fare un autentico tour nello storico impianto milanese, effettuato con alcuni junior accompagnati dal Presidente dell’Inter Club di Monopoli Antonio Brescia: i ragazzi hanno potuto visitare e toccare con mano, lo spogliatoio nerazzurro, il terreno di gioco, la sala stampa, la panchina e il servizio televisivo nel cui è posizionata Inter Channel. L’indimenticabile serata è stata resa possibile non soltanto per l’infaticabile lavoro organizzativo di tutti i soci dell’Inter Club locale, ma anche grazie al coordinamento Inter Club Puglia e in particolare al suo coordinatore Giovanni Pezzuto. In rappresentanza del Club locale in veste di responsabili erano presenti anche i vari Uccio Danese, Pierino Ammirabile, Filippo Goffredo, Iacopo Petrachi e lo stesso Antonio Brescia. Non importa se poi la dea bendata abbia per una volta voluto voltare le spalle a mancini, Guarin e compagni, finendo per determinare una immeritata sconfitta sul campo, che però stride davanti al consueto attaccamento dei colori e al grande calore ed entusiasmo dimostrati anche in questa occasione al seguito delle gesta della Benamata. La speranza è di rivivere quest’esperienza magari anche contornata da una brillante prestazione dei ragazzi.

Scritto da Filippo Rattile

lunedì 2 marzo 2015

VITA DI CLUB PUNTATA 17

INTER, L’ANALISI: Mai come quest’anno certi “malesseri” potrebbero essere capaci di portarci lontano

Un così tale titolo di testa non l’avevamo mai pensato, almeno non prima di ieri sera. Altra brutta partita che però non avremmo meritato di perdere come fu contro i granata a Milano. Di diversa natura (stavolta l’avversario non ha fatto barricate) quella maturata nel posticipo della 25^ giornata contro una, non marziana, ma intraprendente Fiorentina. Guardiamo la classifica e ci accorgiamo dell’enorme peso che hanno i 6 punti su 6 dei viola conquistai alle spese dei nerazzurri nel doppio confronto in campionato. Il tutto si traduce in una interessante situazione per la squadra di Montella che vede ora seri spiragli di Champions, con il Napoli e addirittura la Roma a un tiro di schioppo. Diversissima è l’attuale situazione dell’Inter che al massimo potrà aspirare a una posizione in “EL” fermo restando che l’obbiettivo principale resta la conquista del trofeo continentale targato 2014-2015. Però, anche qui dovremo fare i conti con le italiane (la Roma o la stessa Fiorentina, col Torino e anche Napoli capaci già di batterci). Tutti dati che non sono puramente statistici ma che pongono l’accento esattamente sui punti dolenti. Le sconfitte non arrivano quasi mai per caso, perché figlie di una serie di errori commessi lungo il tragitto. Ieri sera, ad esempio, esente da colpe non è nemmeno il Mancio: come non poter confermare Carrizo tra i pali ben più in forma del claudicante Handanovic e, come poter insistere su un Podolski visibilmente avulso da ogni schema e logica, a un Kovacic che alterna cose buonine a cose irritanti? L’avevamo detto e lo ribadiamo, l’Inter di quest’anno vivrà alti e bassi sino al termine delle due competizioni; ma per assurdo potrebbe presto diventare un punto a nostro favore se si riuscirà a far leva sull’orgoglio del collettivo. Un’altra strampalata stagione calcistica l’abbiamo già vissuta nel 93/94, con un altrettanto avvicendamento in panchina (Marini per Bagnoli) e con la conquista del medesimo trofeo, che stavolta ha un peso specifico ancor più rilevante. La costruzione vera e definitiva passerà necessariamente dal prossimo mercato estivo. Non possiamo non avallare le possibilissime prossime partenze dei vari, Podolski, Campanaro, Dodò, Kuzmanovic, Nagatomo e forse anche di Ranocchia e Kovacic, in cambio di gente di diverso spessore e carattere. E’ innegabile, serve gente che non si senta arrivata quando si giunge a vestire la casacca dell’Inter. Serve gente con le “palle”, e servono veri investimenti e programmi da grande squadra. Roberto Mancini era e resta la figura ideale che incarna la doppia veste di tecnico-manager alla Ferguson; non sprechiamo questa grande risorsa, non sprechiamo questa grande possibilità.

Scritto da Filippo Rattile
Foto: www.inter-news.it

INTER CLUB MONOPOLI's Fan Box

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