IL BLOG UFFICIALE DELL'INTER CLUB "SANTE PUTEO" MONOPOLI, SEDE SOCIALE VIA TENENTE VITTI 156, TELEFONO 3928255542>

venerdì 27 novembre 2015

Iniziativa benefica: le stelle di Natale

Per l'8° anno consecutivo, organizziamo una vendita di stelle di natale. Domenica 6 dicembre 2015, dalle ore 7,30 e sino alle 13.00, volontari del sodalizio nerazzurro saranno presenti in Piazza Vittorio Emanuele (lato casa del caffè) con un apposito stand allestito dall'AmoPuglia per effettuare la vendita delle "Stelle di Natale". Il ricavato andrà all’A.M.O.Puglia Onlus, l’Associazione (no-profit) Ammalati Oncologici. Certi della generosità di tutti, anche per quest’anno l’obiettivo è quello di contribuire attivamente alla causa per aiutare gli ammalati gravi oncologici desiderosi di assistenza domiciliare, mediante l’eccellente servizio del personale specializzato. Solo attraverso la solidarietà si possono raggiungere nobili obiettivi. Facciamo un gesto che renda il Natale non solo piacevole, ma anche estremamente utile, regaliamo o regaliamoci le Stelle di Natale. La vendita delle “stelle” si protrarrà anche oltre la data su indicata, sia mediante uno specifico servizio porta a porta che presso la sede sociale dell’Inter Club Monopoli ‘S. Puteo’, sita in via Tenente Vitti 156.





mercoledì 25 novembre 2015

INTER: La beneamata guarda tutti dall’alto della vetta….eppure, c’è chi continua a criticarla

Girare a 30 punti in vetta alla classifica dopo 13 giornate è un traguardo sperato in estate, ma non da tutti previsto. L’Inter di Roberto Mancini è una squadra cinica, anzi “Man..cinica”. Subisce pochissimi gol, e sin’ora ha sbagliato approccio in un’unica occasione, quando ha perso più pesantemente di quel che meritava contro la Fiorentina. Non segna molti goal, salvo l’ultima giornata nella cui ha messo a segno un poker contro il malcapitato Frosinone, una dignitosa squadra, non certo una corazzata, va detto. Il tecnico jesino non ha ancora del tutto trovato la giusta quadratura, e il gioco resta ancora un cantiere aperto a tante soluzioni. Eppure, l’Inter è li in vetta… eppure c’è chi continua a criticarne aspramente le proprie performance. Uno dei maggiori suoi detrattori è l’ex allenatore Sacchi. Non sappiamo a quale titolo continui a parlare (sono mesi che esterna le strane sentenze qua e la, anche con non oculata lucidità). E così, la società meneghina è diventata da tempo il bersaglio preferito di tale Arrigo. Prima se la prende con gli stranieri di prima squadra, poi con quelli della Primavera, a suo dire epidermicamente un po’ troppo “abbronzati”. Poi, passa alle critiche sul gioco di Mancini che a suo dire equivarrebbe all’anticalcio. 
Insomma, l’ex CT azzurro, colui che ha raggiunto la finale e persa ai rigori ai Mondiali statunitensi grazie al genio di alcuni calciatori, e certamente meno per suoi meriti, continua a subire maledettamente i rimorsi e la delusione di chi è stato più volte aiutato dalla sorte (come poter dimenticare una partita praticamente già persa in Coppa Campioni a Belgrado contro la Stella Rossa, salvo poi ripeterla grazie alla nebbia!?). Oppure, finale Intercontinentale acciuffate al 119’ per grazia di una punizione calciata da Evani!? Un CT, che, badate bene, è stato eliminato al primo turno dell’Europeo inglese del ‘96 come squadra favorita, etichettata come tale dalla stragrande maggioranza della critica. Orbene, d’ora in poi, ci impegneremo a parlarne sempre meno di questo signore romagnolo che un tempo ci stava simpatico, e che oggi gode di sfarfallii dettatigli da una senilità galoppante. Godiamoci la nostra Inter, alla faccia di chi non sa far altro che criticare aspramente. Si guarda avanti con fiducia Alla luce della prossima trasferta napoletana, contro una signora squadra che sta andando oltre le più rosee previsioni. Già in passato, le due compagini hanno segnato una sorta di crocevia che poi ha condotto dritto al triangolino tricolore in direzione Milano o direzione Napoli. Una delle gare più attese di sempre, tra società e squadre che si distinguono per signorilità e senso del fairplay, sul campo come dietro alle rispettive scrivanie. Che vinca il calcio vero, non quello chiacchierato e discusso da qualche ipotricotico, un ex tecnico un po’ troppo fuori luogo. 

Scritto da Filippo Rattile – foto: talksport.com

domenica 1 novembre 2015

INTER-ROMA 1-0: IL DOLCETTO DI MEDEL E LO SCHERZETTO DEL MANCIO A GARCIA; IL TUTTO NELLA NOTTE DI HALLOWEEN

L’85.mo confronto tra Inter e Roma si chiude con una vittoria più nella sostanza che nei dettagli numerici. Roberto Mancini studia per diventare lo spietato stratega del giuoco del calcio e veste i panni dell’apprendista stregone, proprio nella notte delle streghe. L’Inter batte una diretta concorrente (e che concorrente!) e si riprende la vetta della classifica. In mezzo a tanto inchiostro e tanto fiato spesi a spiegare i perché di certe scelte che alla vigilia a all’apparenza parevano scriteriate: Icardi in panchina e una struttura di squadra semi-rivoluzionata. Il tecnico jesino ha optato per un gioco che non dava veri punti di riferimento agli avversari. Nessun ariete preposto allo sfondamento centrale, ma una fase offensiva curata da trequartisti e/o ali dai piedi buoni e dalla buona tenuta atletica. Ha poi inserito gente che scalpitava per via di un minutaggio scarno, se non proprio nullo sino alla vigilia del match (vedesi D’Ambrosio e Yuto), con tali incursori che hanno spiazzato Garcia e i suoi prodi. Il Mancio lascia dapprima sfogare i giallorossi che non sono proprio una squadra morbida o senza il giusto cinismo, per poi ripartire a razzo in contropiede. Inter-Roma è anche la sfida tra la migliore difesa del campionato e il miglior attacco. Il calcio, però si sa, non è scienza esatta e nemmeno matematica. I veri guerrieri indossano il nerazzurro, tranne Samir che indossa il verde, ma sul modello supereroe. Murillo, Miranda e Medel (manco a farlo apposta tutti con la “M” del Mancio) ringhiano sulle schiena dei lupacchiotti, mentre Guarin con la folta schiera del blocco balcanico tutti col suffisso “ic”, Brozovic, Perisic, Ljajic e Jovetic; mentre dall’altra parte per Pjanic non è proprio giornata. 
Tutta gente di sostanza e di sicuro rendimento quando il loro condottiero li sa catechizzare al punto giusto. Il pitbull cileno colpisce alla mezzora con una sassata di rara precisione e potenza, con Szczesny che nulla può se non raccogliere il meteorite ancora incandescente dalla propria porta. Pensate che la gara sia tutta qui?..niente affatto! La Roma, da squadra vera che crede ciecamente nel tricolore non demorde e spinge come solitamente sa fare. L’ex Maicon sembra quello dei tempi meneghini, mentre Gervinho, Nainggolan e Florenzi procedono a corrente alternata, frenati dal perfetto tatticismo nerazzurro, e quando riescono a lanciarsi in area hanno sempre da fare i conti con il muro interista e con Handanovic, che non sbaglia un solo intervento. Bella Inter, stratega ed operaia, in attesa di capire fino a che punto possa tramutarsi in un caso quello legato a Icardi, e quanto sia veritiera la netta ripresa di interpreti come Kondogbia, Palacio, Nagatomo e Ranocchia, tutti, a vario titolo, messi in discussione per la loro incostanza nel rendimento. D’ora in poi, però, ci penserà sempre l’apprendista stregone marchigiano; colui che un po’ tutti avevano frettolosamente etichettato come tecnico vincente a metà. Dalla notte di Halloween in poi, sembra che la serie A non abbia ancora un vero padrone, ma ha detto anche che l’Inter insieme alla sua scrollabile pazzia può diventare la seria candita al fatidico triangolino tricolore. Chi vivrà..vedrà! 

Scritto da Filippo Rattile – foto: www.skysports.com

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