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martedì 1 settembre 2015

INTER NEL POST-MERCATO Andiamo a conoscere meglio gli ultimi colpi nerazzurri

Gli ultimissimi colpi di mercato interisti suonano grossomodo come i botti di fine anno. Dopo Perisic, arrivato solo qualche giorno prima dell’epilogo della sessione estiva, al quale si sono aggiunti: Felipe Melo e Alex Telles dal Galatasaray, oltre a Adem Ljaljic dalla Roma. Nell’ordine, un uomo d’ordine e d’esperienza per il centrocampo, un laterale emergente e un jolly che spazia dal centrocampo in su. Sono partiti nelle ultimissime ore di mercato: Marco Andreolli al Sivilgia con la formula del prestito, Hernanes alla Juventus a titolo definitivo (11 mln di euro + 2 mln di bonus), Taider in prestito al Bologna; mentre Schelotto ha rescisso con la società svincolandosi. Restano in nerazzurro, Nagatomo, D’Ambrosio e Juan Jesus che sembravano a vario titolo in partenza. A ben guardare, però, resterebbero nel libo di sicuro 3 elementi per far si che si possa rientrare nel regolamento che prevede 25 il limite massimo dei calciatori in rosa. Per cui riteniamo che i vari Vidic (comunque fermo per infortunio ancora per molto), Nagatomo (potrebbe rescindere, dopo aver visto sfumato l’accordo col Levante quasi in chiusura), e la giovanissima punta Manaj che sarà utilizzato essenzialmente per la squadra Primavera possano essere valutati in diversa maniera dal tecnico jesino. Ma, non escludiamo una valutazione successiva del terzino Dodò, piuttosto ai margini degli schemi manciniani, che manterrebbe in linea di galleggiamento di prima squadra lo stesso talento albanese o lo stesso Vidic se le condizioni fisiche post intervento alla schiena gli possano permettere un recupero soddisfacente, ma ci sarebbe sempre e comunque da attendere almeno dicembre-gennaio.

SERATA DI GALA
Felipe Melo, del quale già sappiamo già molto, e il suo connazionale Alex Telles provengono entrambi da una buona stagione al Galatasaray. Il regista ex Fiorentina e Juve è l’ideale per la cabina di regia; un play basso capace perciò di leggere anticipatamente le giocate e che sappia poi dettare i ritmi necessari. Anche buon tiratore: infatti Felipe, che come sappiamo non è extracomunitario per via del doppio passaporto ispano-brasiliano, vanta 15 reti nel campionato anatolico in quattro stagioni e 6 reti in Serie A tra il 2008 e il 2011. Meno celebre, invece, il laterale di Caxias do Sul. Telles è in grado tranquillamente di ricoprire gran parte della fascia laterale mancina tanto da essere considerato alla stregua difensore e centrocampista. Non inganni, quindi, l’apparente esiguità numerica di calciatori preposti alla linea mediana. L’italo-brasiliano, fortemente cercato e inseguito da Mancini, è anche e soprattutto un investimento per via della sua ancor verdissima età (23 anni a dicembre).

CENTROCAMPISTA MA NON TROPPO
E’ difficile per uno come l’incursore croato credere che possa essere considerato “soltanto” un centrocampista. Infatti, basterebbe dare un’occhiata ai suoi recenti numeri per capire che Ivan Perisic abbia il serio vizio di fare spesso gol. Li mette a segno in tutte le salse e in tutte le competizioni, comprese  quelle con la maglia a scacchi del suo Paese: 31 in due stagioni nel campionato belga col Bruges in due stagioni; 18 in Germania col Wolfsburg in altrettante stagioni; 9 con la Nazionale maggiore della Croazia nelle sue 38 apparizioni (compreso un gol contro l’Italia il 14 novembre 2014). Lungamente corteggiato dall’enturage nerazzurro, Ivan è stato messo sotto contratto e presentato ufficialmente solo 3 giorni fa, e si spera che il prossimo derby del 13 settembre possa segnare il suo esordio italiano.

DOLAZIM IZ NOVI PAZAR
Ventiquattro anni a fine settembre ma già alle spalle 5 campionati italiani. Furono i Della Valle a volerlo fortemente in viola, ma fu successivamente un burrascoso scontro con Delio Rossi a decretarne l’allontanamento anticipato da Firenze. Adem Ljajic, un trequartista letale quando è in giornata di grazia, ha poi messo insieme 61 gettoni di presenza in campionato con la maglia della Roma e un più che discreto bottino di reti (14 in tutto). Non del tutto compreso da Garcia, il calciatore serbo d’origini bosniache ha inteso scegliere di andaresene lontano dal Cupotolone per provare a giocare con maggiore frequenza, con maggiore considerazione dell’ambiente. Parla sempre più una lingua slava l’Internazionale 2015-2016, visto che in squadra annovera quest’anno ben 6 giocatori le cui nazioni erano parte integrante della Federazione della Jugoslavia: Samir lo sloveno, Stevan il montenegrino, i croati Ivan e Marcelo, i serbi Nemanja e Adem, ai quali vi si aggiunge il Club Manager Deki Stankovic.

TIRIMANCINI
Non c’è più alibi che tenga. Ora sarà tutto e solo una questione di tempo per l’amalgama e poi non ci sarà più da tirare in ballo ne malasorte, ne arbitraggi e ne giornate nate male. Ora, il Mancio ha tutti gli ingredienti che gli occorrono per impastare e mettere su una squadra deliziosa, e soprattutto (si spera in tempi ragionevoli) costruire un impianto di gioco degno da Internazionale FC. L’abulico agosto coi test amichevoli e lo stentato avvio stagionale dovrebbero perciò presto diventare un grigio e flebile ricordo a fronte di un cambio netto e definitivo di registro. Il materiale umano a disposizione dell’allenatore marchigiano è qualitativamente adatto per puntare quantomeno al terzo posto. Certo, tutto quel che ne verrebbe in più sarebbe oro colato. Però, al momento è giusto costruire mattoncino dopo mattoncino senza proclami una formazione che possa essere in grado col tempo di stuzzicare e dar molto fastidio alle presunte padrone del campionato, ossia le solite favorite Roma e Juventus.

Scritto da Filippo Rattile ph: mytuttocalcio.com

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