Gli ultimissimi colpi di mercato interisti suonano grossomodo come
i botti di fine anno. Dopo Perisic, arrivato solo qualche giorno prima
dell’epilogo della sessione estiva, al quale si sono aggiunti: Felipe Melo e Alex
Telles dal Galatasaray, oltre a Adem Ljaljic dalla Roma. Nell’ordine, un uomo
d’ordine e d’esperienza per il centrocampo, un laterale emergente e un jolly
che spazia dal centrocampo in su. Sono partiti nelle ultimissime ore di
mercato: Marco Andreolli al Sivilgia con la formula del prestito, Hernanes alla
Juventus a titolo definitivo (11 mln di euro + 2 mln di bonus), Taider in
prestito al Bologna; mentre Schelotto ha rescisso con la società svincolandosi.
Restano in nerazzurro, Nagatomo, D’Ambrosio e Juan Jesus che sembravano a vario
titolo in partenza. A ben guardare, però, resterebbero nel libo di sicuro 3
elementi per far si che si possa rientrare nel regolamento che prevede 25 il
limite massimo dei calciatori in rosa. Per cui riteniamo che i vari Vidic
(comunque fermo per infortunio ancora per molto), Nagatomo (potrebbe
rescindere, dopo aver visto sfumato l’accordo col Levante quasi in chiusura), e
la giovanissima punta Manaj che sarà utilizzato essenzialmente per la squadra
Primavera possano essere valutati in diversa maniera dal tecnico jesino. Ma,
non escludiamo una valutazione successiva del terzino Dodò, piuttosto ai
margini degli schemi manciniani, che manterrebbe in linea di galleggiamento di
prima squadra lo stesso talento albanese o lo stesso Vidic se le condizioni
fisiche post intervento alla schiena gli possano permettere un recupero
soddisfacente, ma ci sarebbe sempre e comunque da attendere almeno
dicembre-gennaio.
SERATA DI GALA
Felipe Melo, del quale già sappiamo già molto, e il suo
connazionale Alex Telles provengono entrambi da una buona stagione al
Galatasaray. Il regista ex Fiorentina e Juve è l’ideale per la cabina di regia;
un play basso capace perciò di leggere anticipatamente le giocate e che sappia poi
dettare i ritmi necessari. Anche buon tiratore: infatti Felipe, che come
sappiamo non è extracomunitario per via del doppio passaporto ispano-brasiliano,
vanta 15 reti nel campionato anatolico in quattro stagioni e 6 reti in Serie A
tra il 2008 e il 2011. Meno celebre, invece, il laterale di Caxias do Sul. Telles
è in grado tranquillamente di ricoprire gran parte della fascia laterale mancina
tanto da essere considerato alla stregua difensore e centrocampista. Non
inganni, quindi, l’apparente esiguità numerica di calciatori preposti alla
linea mediana. L’italo-brasiliano, fortemente cercato e inseguito da Mancini, è
anche e soprattutto un investimento per via della sua ancor verdissima età (23
anni a dicembre).
CENTROCAMPISTA
MA NON TROPPO
E’ difficile per uno come l’incursore
croato credere che possa essere considerato “soltanto” un centrocampista.
Infatti, basterebbe dare un’occhiata ai suoi recenti numeri per capire che Ivan
Perisic abbia il serio vizio di fare spesso gol. Li mette a segno in tutte le
salse e in tutte le competizioni, comprese quelle con la maglia a scacchi del suo Paese: 31 in due stagioni nel
campionato belga col Bruges in due stagioni; 18 in Germania col Wolfsburg
in altrettante stagioni; 9 con la
Nazionale maggiore della Croazia nelle sue 38 apparizioni
(compreso un gol contro l’Italia il 14 novembre 2014). Lungamente corteggiato
dall’enturage nerazzurro, Ivan è stato messo sotto contratto e presentato
ufficialmente solo 3 giorni fa, e si spera che il prossimo derby del 13 settembre
possa segnare il suo esordio italiano.
DOLAZIM IZ NOVI
PAZAR
Ventiquattro anni a fine settembre ma
già alle spalle 5 campionati italiani. Furono i Della Valle a volerlo
fortemente in viola, ma fu successivamente un burrascoso scontro con Delio Rossi
a decretarne l’allontanamento anticipato da Firenze. Adem Ljajic, un
trequartista letale quando è in giornata di grazia, ha poi messo insieme 61
gettoni di presenza in campionato con la maglia della Roma e un più che
discreto bottino di reti (14
in tutto). Non del tutto compreso da Garcia, il
calciatore serbo d’origini bosniache ha inteso scegliere di andaresene lontano
dal Cupotolone per provare a giocare con maggiore frequenza, con maggiore
considerazione dell’ambiente. Parla sempre più una lingua slava
l’Internazionale 2015-2016, visto che in squadra annovera quest’anno ben 6
giocatori le cui nazioni erano parte integrante della Federazione della
Jugoslavia: Samir lo sloveno, Stevan il montenegrino, i croati Ivan e Marcelo,
i serbi Nemanja e Adem, ai quali vi si aggiunge il Club Manager Deki Stankovic.
TIRIMANCINI
Non c’è più alibi che tenga. Ora sarà tutto e solo
una questione di tempo per l’amalgama e poi non ci sarà più da tirare in ballo
ne malasorte, ne arbitraggi e ne giornate nate male. Ora, il Mancio ha tutti
gli ingredienti che gli occorrono per impastare e mettere su una squadra
deliziosa, e soprattutto (si spera in tempi ragionevoli) costruire un impianto
di gioco degno da Internazionale FC. L’abulico agosto coi test amichevoli e lo
stentato avvio stagionale dovrebbero perciò presto diventare un grigio e
flebile ricordo a fronte di un cambio netto e definitivo di registro. Il
materiale umano a disposizione dell’allenatore marchigiano è qualitativamente
adatto per puntare quantomeno al terzo posto. Certo, tutto quel che ne verrebbe
in più sarebbe oro colato. Però, al momento è giusto costruire mattoncino dopo
mattoncino senza proclami una formazione che possa essere in grado col tempo di
stuzzicare e dar molto fastidio alle presunte padrone del campionato, ossia le
solite favorite Roma e Juventus.
Scritto
da Filippo Rattile ph: mytuttocalcio.com
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