Si aprirà lunedì 5 gennaio 2015, per
chiudersi il 2 febbraio la sessione invernale di calciomercato. Dopo fiumi
d’inchiostro sprecati, parole e proclami, a partire da dopodomani si incomincerà
a fare sul serio. Le due milanesi cercano di guadagnare credito intavolando una
serie di trattative. Determinati incroci, non senza dispetti rossoneri, hanno determinato
l’accasamento a Milanello dell’ex punta granata Cerci, con benestare di Simeone
che ritrova all’Atletico il figliol prodigo Torres. L’Inter si “consola”, si fa
per dire, con un campione del Mondo, Lucas Podolski. Il teutonico polacco
naturalizzato tedesco è stato accolto a Linate da una folla impressionante
(come nel ’97 ai tempi di Ronaldo). Entusiasmo alle stelle e presupposti per
ricostruire una squadra competitiva. Il mancino ex Arsenal non è che il primo
tassello del mosaico richiesto e voluto da Roberto Mancini.
PASTA E CERCI
Sfumata l’ala di Valmontone, e
abbracciato il granitico “Prinz Poldi”, i nerazzurri si concentrano ora su
altri rinforzi. Assicuratosi anche Tito-Sven Susic, centrocampista dall’Hajduk
Spalato, si pensa a mettersi al riparo da sorprese. Anticipare i concorrenti per
portare alla Pinetina gente come: Lavezzi, Diarrà, Camacho, Correia, Afellay, Kolarov,
Salah, Shaquiri (Liverpool permettendo), Perotti del Genoa, Baselli
dell’Atalanta, Kondogbia del Monaco, il difensore messicano Layun, Murillo
(Granada), o comunque giocatori di spessore che servano realmente alla causa.
L’enturage nerazzurro con a capo il duo Mancini-Ausilio, ha chiesto
informazioni anche su: Gaston Cotugno (Danubio), Arslan (Amburgo), Benali
(Brescia), Leiva (Liverpool), Nastasic (Manchester City), Da Silva (Chievo), (Allan
(Udinese), Destro (Roma) e, seppur mal digerito da parecchi tifosi Balotelli
(Liverpool); a Meli (Boca Juniors) e poche altre ipotesi.
CLASSICA AL VETRIOLO
Nonostante la “classica” di serie A non
abbia mai perso un certo fascino, nemmeno a causa dell’onta cadetta che colpì la Juventus nella stagione
2006-2007 (unica stagione in cui l’Inter non ha potuto confrontarsi con i
torinesi in campionato), il prossimo confronto pende, per ovvi motivi, quasi tutto
da una parte. Sono lontani gli echi della vittoria corsara dell’Inter targata
Stramaccioni, quando nel novembre di poco più di due anni fa espugnò lo stadio
bianconero per 3-1. Da quella partita, i nerazzurri iniziarono lentamente a
soffrire di una strana crisi d’identità, che non la vide mai più ai vertici
della classifica. Già di per se la “classica” di campionato ha vissuto momenti
di polemiche e di reciproche accuse. Senza voler scomodare quelli meno recenti,
la revoca degli scudetti ai danni della Juve con la retrocessione d’ufficio in
B con annessa penalizzazione e assegnazione del titolo tricolore del 2006
proprio in favore dell’Inter Fc che, nonostante il polverone, preferì accettare
lo scudetto assegnatagli dalla FGCI. Circa 8 anni dopo, i tempi son cambiati,
con ribaltamento di situazioni: bianconeri padroni d’Italia da tre stagioni e
nerazzurri desiderosi di un immediato rilancio, relegati in un anonimo centro
classifica. Sono lontane le scorpacciate del triplete e record simili, ma,
perché non riprovarci?
Scritto da Filippo Rattile
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