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domenica 1 novembre 2015

INTER-ROMA 1-0: IL DOLCETTO DI MEDEL E LO SCHERZETTO DEL MANCIO A GARCIA; IL TUTTO NELLA NOTTE DI HALLOWEEN

L’85.mo confronto tra Inter e Roma si chiude con una vittoria più nella sostanza che nei dettagli numerici. Roberto Mancini studia per diventare lo spietato stratega del giuoco del calcio e veste i panni dell’apprendista stregone, proprio nella notte delle streghe. L’Inter batte una diretta concorrente (e che concorrente!) e si riprende la vetta della classifica. In mezzo a tanto inchiostro e tanto fiato spesi a spiegare i perché di certe scelte che alla vigilia a all’apparenza parevano scriteriate: Icardi in panchina e una struttura di squadra semi-rivoluzionata. Il tecnico jesino ha optato per un gioco che non dava veri punti di riferimento agli avversari. Nessun ariete preposto allo sfondamento centrale, ma una fase offensiva curata da trequartisti e/o ali dai piedi buoni e dalla buona tenuta atletica. Ha poi inserito gente che scalpitava per via di un minutaggio scarno, se non proprio nullo sino alla vigilia del match (vedesi D’Ambrosio e Yuto), con tali incursori che hanno spiazzato Garcia e i suoi prodi. Il Mancio lascia dapprima sfogare i giallorossi che non sono proprio una squadra morbida o senza il giusto cinismo, per poi ripartire a razzo in contropiede. Inter-Roma è anche la sfida tra la migliore difesa del campionato e il miglior attacco. Il calcio, però si sa, non è scienza esatta e nemmeno matematica. I veri guerrieri indossano il nerazzurro, tranne Samir che indossa il verde, ma sul modello supereroe. Murillo, Miranda e Medel (manco a farlo apposta tutti con la “M” del Mancio) ringhiano sulle schiena dei lupacchiotti, mentre Guarin con la folta schiera del blocco balcanico tutti col suffisso “ic”, Brozovic, Perisic, Ljajic e Jovetic; mentre dall’altra parte per Pjanic non è proprio giornata. 
Tutta gente di sostanza e di sicuro rendimento quando il loro condottiero li sa catechizzare al punto giusto. Il pitbull cileno colpisce alla mezzora con una sassata di rara precisione e potenza, con Szczesny che nulla può se non raccogliere il meteorite ancora incandescente dalla propria porta. Pensate che la gara sia tutta qui?..niente affatto! La Roma, da squadra vera che crede ciecamente nel tricolore non demorde e spinge come solitamente sa fare. L’ex Maicon sembra quello dei tempi meneghini, mentre Gervinho, Nainggolan e Florenzi procedono a corrente alternata, frenati dal perfetto tatticismo nerazzurro, e quando riescono a lanciarsi in area hanno sempre da fare i conti con il muro interista e con Handanovic, che non sbaglia un solo intervento. Bella Inter, stratega ed operaia, in attesa di capire fino a che punto possa tramutarsi in un caso quello legato a Icardi, e quanto sia veritiera la netta ripresa di interpreti come Kondogbia, Palacio, Nagatomo e Ranocchia, tutti, a vario titolo, messi in discussione per la loro incostanza nel rendimento. D’ora in poi, però, ci penserà sempre l’apprendista stregone marchigiano; colui che un po’ tutti avevano frettolosamente etichettato come tecnico vincente a metà. Dalla notte di Halloween in poi, sembra che la serie A non abbia ancora un vero padrone, ma ha detto anche che l’Inter insieme alla sua scrollabile pazzia può diventare la seria candita al fatidico triangolino tricolore. Chi vivrà..vedrà! 

Scritto da Filippo Rattile – foto: www.skysports.com

venerdì 30 ottobre 2015

INTER-ROMA: SABATO SERA UNA DELLE CLASSICHE DAL FASCINO INTRAMONTABILE

Un tempo è stata la sfida tra Valentin Angelillo e Ghiggia; tra Sandro Mazzola e Giancarlo De Sisti, oppure, più di recente quella tra Milito e Totti. In ogni epoca, questa classica del calcio italiano ha sempre rinnovato l’accesa rivalità tra club che non si odiano nella sua vera accezione, ma che si può certamente affermare che non sia siano mai stimati. Se ci metti poi che il Biscione è strettamente affratellato con la biancoceleste Olimpia, la rivalità prende sempre più connotati arguti. Domani sera al “Meazza” di Milano andrà in scena il confronto per l’85.ma volta nella storia, con un bilancio che vede i nerazzurri in netto vantaggio. Sono cento invece i confronti se consideriamo Coppa Italia, Supercoppa e Uefa. L’ultimo match di San Siro, era il 24 aprile 2015, vide prevalere l’Inter per 2-1 (reti di Hernanes, Icardi, Nainggolan). Facile intuire che è l’occasione per superare i giallorossi e raggiungere la vetta della classifica, questo almeno per logica matematica, ma che appare una gara aperta a qualsiasi risultato. La Roma di Rudi Garcia inizia a ingranare fra gioco e risultati, mentre l’Inter di Roberto Mancini rimane ancora un’incognita, soprattutto per il proprio gioco che non riesce a incidere e non da le giuste garanzie. Dopo la strana sconfitta con la Fiorentina e il pareggio con la Juve, questa è l’occasione per capire il vero valore dei nerazzurri nell’ennesimo confronto interno contro una big. Ad occhio, e attenendosi agli ultime notizie, il tecnico marchigiano sarebbe orientato a proporre un 4-4-2 contro il consolidato 4-3-3 dei capitolini. Arbitrerà Rizzoli di Bologna. Fischio d’inizio sabato 31/10/2015 alle ore 20:45. Ennesima occasione per tutti i tesserati per seguire il match su maxi schermo presso la sede dell’Inter Club “S. Puteo” di Monopoli, sita in via Ten. Vitti. 

Scritto da Filippo Rattile

martedì 27 ottobre 2015

INTER: RIPARTE DAL DALL’ARA LA RIMONTA DEI NERAZZURRI

Si gioca stasera alle 20.45 l’anticipo della 10^ giornata di campionato. L’Inter sarà di scena al “Renato Dall’Ara” di Bologna contro la squadra allenata da Delio Rossi. Rossoblu rinvigoriti dal successo esterno nel derby contro il Carpi, ma che non hanno nella sostanza cambiato granché la situazione in casa dei felsinei. Roberto Mancini ritrova il suo passato, ossia la squadra che lo ha lanciato in serie A all’età di 17 anni, e per la quale ha sempre nutrito un certo affetto. Ma, il campo è spesso spietato, e i sentimentalismi vengono decisamente in secondo piano. I nerazzurri sono alla ricerca di un successo che manca dal 23 settembre, quando superarono l'Hellas Verona 1-0 con rete di Felipe Melo (fu ugualmente un turno infrasettimanale). Il tecnico jesino ha annunciato che ci saranno alcuni avvicendamenti nello schieramento, con Ljajic e Palacio che scalpitato per avere l’occasione giusta, ma che potrebbero partire solo dalla panchina. Nelle retrovie Ranocchia e Medel sembrano essere in ballottaggio per sostituire lo squalificato Murillo. Molti gli ex: detto del Mancio, fra i felsinei rivedremo i vari Mbaye, Crisetig, Acquafresca*, Taider e Destro (quest’ultimo nelle giovanili nerazzurre dal 2005 al 2010). 
LE PROBABILI FORMAZIONI
BOLOGNA (4-3-3): Da Costa; Mbaye, Oikonomou, Gastaldello, Masina; Rizzo, Diawara, Donsah; Giaccherini, Destro, Mounier. A disp.: Sarr, Rossettini, Maietta, Morleo, Taider, Crisetig, Brighi, Pulgar, Falco, Brienza, Mancosu. All.: D. Rossi. Indisponibili: Mirante, Krafth, Acquafresca, Zuculini, Ferrari, Stojanovic
INTER (4-2-3-1): Handanovic; Santon, Miranda, Medel (Ranocchia), Telles; Felipe Melo, Kondogbia; Biabiany, Jovetic, Perisic; Icardi. A disp.: Carrizo, Ranocchia (Medel), Nagatomo, D'Ambrosio, Juan Jesus, Guarin, Gnoukouri, Brozovic, Manaj, Ljajic, Palacio. All.: R. Mancini. Squalificati: Murillo Indisponibili: Vidic 

Arbitrerà Luca Banti di Livorno; assistenti, Claudio La Rocca di Ercolano, e il monopolitano Fabrizio Posado. Quarto uomo Giorgio Peretti di Verona. 

Appuntamento per tutti i tesserati dell’Inter Club di Monopoli “Sante Puteo” presso la sede di via Ten. Vitti, dove sarà possibile come consuetudine, assistere in diretta il match su maxi schermo. Ribadiamo l’appuntamento serale di oggi, con fischio d’inizio alle 20.45 

Scritto da Filippo Rattile

sabato 26 settembre 2015

Inter Roma, trasferta a Milano


Domenica sera c'è la Fiorentina


Cinque vittorie su cinque gare disputate. Domenica sera al Meazza  affrontiamo la Fiorentina seconda in classifica. Ti aspettiamo al club per vivere insieme a noi le emozioni di una stagione che sta per accendersi e che l'Inter vuole vivere da protagonista. Non mancare!

lunedì 21 settembre 2015

Mercoledì sera al Meazza c'è l'Hellas Verona


CHIEVO-INTER 0-1 Un passo alla volta, nerazzuri in crescita

L’Inter infila la sua quarta vittoria consecutiva di campionato e continua a guardare tutti dall’alto in basso. Inizia a prenderci davvero gusto la squadra di Roberto Mancini, che sin’ora nella sostanza incarna la squadra tipica da capo-classifica: subisce pochissimi gol e ne mette a segno il minimo indispensabile. Eppure, a ben guardare, ci sarebbero i margini di crescita. Consideriamo le assenze nel reparto difensivo, e consideriamo che la punta di diamante Icardi, un po’ perché non ancora al top e perché ha già subito qualche acciacco a inizio stagione, sta sbloccandosi soltanto ora. Mercoledì sera si torna di nuovo tutti in campo col turno infrasettimanale serale del massimo campionato (inizio ore 20.45). Per l'occasione la squadra l’avversaria sarà ancora una volta scaligera; l'Hellas Verona allenato dall’ex Mandorlini. Appuntamento al “Meazza” di Milano, e appuntamento all’Inter Club “Sante Puteo” di Monopoli, sicuramente per vivere nuove emozioni.

CHIEVO VERONA-INTER 0-1 (1t 0-1) Rete: Icardi al 41’ 

CHIEVO VR: Bizzarri; Frey, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Hetemaj, Rigoni (dal 80’ Pepe); Birsa (dal 75’ Mpoku); Paloschi (dal 68’ Inglese), Meggiorini. (Bressan, Seculin, Dainelli, Pinzi, Christiansen, Mattiello, Sardo, Cacciatore, Pellissier). All.: Maran.
INTER: Handanovic; Santon, Medel, Murillo (dal 69’ Ranocchia), Telles; Guarin, Melo, Kondogbia (dall’84’ Brozovic); Perisic; Jovetic (dal 74’ Palacio), Icardi. (Carrizo, Radu, Biabiany, Montoya, Ljajic, Gnoukouri, D'Ambrosio, Nagatomo, Manaj). All.: Mancini.
ARBITRO: Tagliavento della sezione di Terni.
NOTE: Spettatori 25 mila circa. Ammoniti: Guarin, Rigoni, Meggiorini, Mpoku. Angoli: 8-7. Recupero: 0’/5'

Scritto da Filippo Rattile 

lunedì 14 settembre 2015

INTER-MILAN 1-0 Gol del Guaro, emozioni e testa della classifica

Fa un certo effetto alla terza giornata di campionato viaggiare a +8 sui vice campioni d’Europa in carica e a +6 dai cugini rossoneri. L’Inter mette insieme un filotto di tre acuti, di cui due vittorie in due derby. Curiosamente, sin qui, il Carpi l’unica squadra ad aver segnato una rete ai nerazzurri. L’Inter vince il derby meneghino, nella sostanza, nei punti e con quel pizzico di fortuna che negli ultimi anni è molto spesso mancato. Ma, a ben guardare, i nerazzurri di Roberto Mancini non hanno espresso ancora tutto il loro immenso potenziale. Ed ecco presto spiegati tutti i perché: Icardi non certamente in condizione prima o poi inizierà a segnare; la difesa era priva del suo uomo più ispirato (Miranda) che, quando rientrerà comanderà a menadito il reparto sperando di farlo diventare come un’orchestra perfetta. Uomini come, Kondogbia, Santon, Perisic e Felipe Melo, hanno nelle loro corde giocate che potrebbero poi fare la differenza e, chi per un motivo, chi per un altro, stanno rimandando la miglior condizione nel tempo (nel breve, supponiamo). Non è certo tutt'oro quel che luccica, è vero. Però, la disamina è fatta apposta per spiegare che è solo una questione di tempo. C’è già però quello che funziona, in alcuni interpreti e in quel pizzico di fortuna che aiuta sempre chi si impone d’essere audace. Alla Beneamata, quest’anno, non ci saranno distrazioni europee e perciò potrà dedicarsi anima e corpo alle competizioni italiane, conscia che ci sono sempre quel paio di squadre costruite per lo scudetto che erano partire con maggiori credenziali di essa, anche se queste le stanno dietro. 

Tabellino:
INTER-MILAN 1-0 (1t 0-0) Rete: Guarin al 58’

INTER (4-3-1-2): Handanovic 6.5; Santon 6.5, Medel 7, Murillo 6.5, Juan Jesus 6 (dal 68’ Telles n.g.); Guarin 7.5, Felipe Melo 6.5, Kondogbia 6.5; Perisic 6 (dal 83’ Ranocchia n.g.); Icardi 6, Jovetic 6.5 (dal 72’ Palacio n.g.). In panchina (non entrati): Carrizo, Biabiany, Montoya, Gnoukouri, Ljajic, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic, Manaj. All. Mancini 7 

MILAN (4-3-1-2): Diego Lopez, Abate, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (dal 27’ s.t. Poli), Montolivo, Bonaventura; Honda (dal 36’ s.t. Cerci); Bacca (dal 16’ s.t. Balotelli), Luiz Adriano. (Abbiati, Donnarumma, Mexes, Ely, Alex, Calabria, Suso, Nocerino, De Jong). All. Mihajlovic. 
ARBITRO: Rocchi di Firenze. Assistenti, Giallatini e Padovan. 
NOTE: Ammoniti, Abate, Juan Jesus, Honda, Felipe Melo, Kucka. Recuperi: 1’/5’. 

Scritto da Filippo Rattile ph: calciomercato.com

martedì 1 settembre 2015

INTER NEL POST-MERCATO Andiamo a conoscere meglio gli ultimi colpi nerazzurri

Gli ultimissimi colpi di mercato interisti suonano grossomodo come i botti di fine anno. Dopo Perisic, arrivato solo qualche giorno prima dell’epilogo della sessione estiva, al quale si sono aggiunti: Felipe Melo e Alex Telles dal Galatasaray, oltre a Adem Ljaljic dalla Roma. Nell’ordine, un uomo d’ordine e d’esperienza per il centrocampo, un laterale emergente e un jolly che spazia dal centrocampo in su. Sono partiti nelle ultimissime ore di mercato: Marco Andreolli al Sivilgia con la formula del prestito, Hernanes alla Juventus a titolo definitivo (11 mln di euro + 2 mln di bonus), Taider in prestito al Bologna; mentre Schelotto ha rescisso con la società svincolandosi. Restano in nerazzurro, Nagatomo, D’Ambrosio e Juan Jesus che sembravano a vario titolo in partenza. A ben guardare, però, resterebbero nel libo di sicuro 3 elementi per far si che si possa rientrare nel regolamento che prevede 25 il limite massimo dei calciatori in rosa. Per cui riteniamo che i vari Vidic (comunque fermo per infortunio ancora per molto), Nagatomo (potrebbe rescindere, dopo aver visto sfumato l’accordo col Levante quasi in chiusura), e la giovanissima punta Manaj che sarà utilizzato essenzialmente per la squadra Primavera possano essere valutati in diversa maniera dal tecnico jesino. Ma, non escludiamo una valutazione successiva del terzino Dodò, piuttosto ai margini degli schemi manciniani, che manterrebbe in linea di galleggiamento di prima squadra lo stesso talento albanese o lo stesso Vidic se le condizioni fisiche post intervento alla schiena gli possano permettere un recupero soddisfacente, ma ci sarebbe sempre e comunque da attendere almeno dicembre-gennaio.

SERATA DI GALA
Felipe Melo, del quale già sappiamo già molto, e il suo connazionale Alex Telles provengono entrambi da una buona stagione al Galatasaray. Il regista ex Fiorentina e Juve è l’ideale per la cabina di regia; un play basso capace perciò di leggere anticipatamente le giocate e che sappia poi dettare i ritmi necessari. Anche buon tiratore: infatti Felipe, che come sappiamo non è extracomunitario per via del doppio passaporto ispano-brasiliano, vanta 15 reti nel campionato anatolico in quattro stagioni e 6 reti in Serie A tra il 2008 e il 2011. Meno celebre, invece, il laterale di Caxias do Sul. Telles è in grado tranquillamente di ricoprire gran parte della fascia laterale mancina tanto da essere considerato alla stregua difensore e centrocampista. Non inganni, quindi, l’apparente esiguità numerica di calciatori preposti alla linea mediana. L’italo-brasiliano, fortemente cercato e inseguito da Mancini, è anche e soprattutto un investimento per via della sua ancor verdissima età (23 anni a dicembre).

CENTROCAMPISTA MA NON TROPPO
E’ difficile per uno come l’incursore croato credere che possa essere considerato “soltanto” un centrocampista. Infatti, basterebbe dare un’occhiata ai suoi recenti numeri per capire che Ivan Perisic abbia il serio vizio di fare spesso gol. Li mette a segno in tutte le salse e in tutte le competizioni, comprese  quelle con la maglia a scacchi del suo Paese: 31 in due stagioni nel campionato belga col Bruges in due stagioni; 18 in Germania col Wolfsburg in altrettante stagioni; 9 con la Nazionale maggiore della Croazia nelle sue 38 apparizioni (compreso un gol contro l’Italia il 14 novembre 2014). Lungamente corteggiato dall’enturage nerazzurro, Ivan è stato messo sotto contratto e presentato ufficialmente solo 3 giorni fa, e si spera che il prossimo derby del 13 settembre possa segnare il suo esordio italiano.

DOLAZIM IZ NOVI PAZAR
Ventiquattro anni a fine settembre ma già alle spalle 5 campionati italiani. Furono i Della Valle a volerlo fortemente in viola, ma fu successivamente un burrascoso scontro con Delio Rossi a decretarne l’allontanamento anticipato da Firenze. Adem Ljajic, un trequartista letale quando è in giornata di grazia, ha poi messo insieme 61 gettoni di presenza in campionato con la maglia della Roma e un più che discreto bottino di reti (14 in tutto). Non del tutto compreso da Garcia, il calciatore serbo d’origini bosniache ha inteso scegliere di andaresene lontano dal Cupotolone per provare a giocare con maggiore frequenza, con maggiore considerazione dell’ambiente. Parla sempre più una lingua slava l’Internazionale 2015-2016, visto che in squadra annovera quest’anno ben 6 giocatori le cui nazioni erano parte integrante della Federazione della Jugoslavia: Samir lo sloveno, Stevan il montenegrino, i croati Ivan e Marcelo, i serbi Nemanja e Adem, ai quali vi si aggiunge il Club Manager Deki Stankovic.

TIRIMANCINI
Non c’è più alibi che tenga. Ora sarà tutto e solo una questione di tempo per l’amalgama e poi non ci sarà più da tirare in ballo ne malasorte, ne arbitraggi e ne giornate nate male. Ora, il Mancio ha tutti gli ingredienti che gli occorrono per impastare e mettere su una squadra deliziosa, e soprattutto (si spera in tempi ragionevoli) costruire un impianto di gioco degno da Internazionale FC. L’abulico agosto coi test amichevoli e lo stentato avvio stagionale dovrebbero perciò presto diventare un grigio e flebile ricordo a fronte di un cambio netto e definitivo di registro. Il materiale umano a disposizione dell’allenatore marchigiano è qualitativamente adatto per puntare quantomeno al terzo posto. Certo, tutto quel che ne verrebbe in più sarebbe oro colato. Però, al momento è giusto costruire mattoncino dopo mattoncino senza proclami una formazione che possa essere in grado col tempo di stuzzicare e dar molto fastidio alle presunte padrone del campionato, ossia le solite favorite Roma e Juventus.

Scritto da Filippo Rattile ph: mytuttocalcio.com

lunedì 31 agosto 2015

CARPI-INTER 1-2 Bene la seconda...ma come gioco non ci siamo ancora

Al momento c'è di buono soprattutto il risultato. L’Inter batte il neopromosso Carpi al “Braglia” di Modena e si tiene stretta la vetta della Serie A. Non si vedono i progressi tanto attesi sotto il profilo della manovra di gioco, ma questo potrebbe essere solo una questione di tempo. I nerazzurri per il secondo impegno di campionato sono costretti a rinunciare a Icardi per infortunio e a schierare, seppur non al meglio, Brozovic. Il cantiere Inter è ancora molto aperto ed entro stasera potrebbe impreziosirsi di quelle ulteriori pedine che possano finalmente permetterle il decisivo salto di qualità. La squadra di Roberto Mancini, nonostante le pecche, ha dato sempre l’impressione di voler condurre il gioco al cospetto di una squadra emiliana sbarazzina ma palesemente inferiore sotto il profilo tecnico. 

QUELLO CHE FUNZIONA
Rispetto alla scorsa stagione è la difesa ad aver svoltato positivamente. I due centrali continuano a consolidare il concetto e a dare molte più certezze. La coppia di sudamericani Miranda-Murillo fa tornare alla mente i vari Samuel, Lucio e per certi versi Materazzi e Cordoba. E’ pur presto per fare scomodi paragoni, ma intanto la strada intrapresa sembra quella giusta. Funziona in grandi linee anche il concetto di gruppo, inteso e visto soprattutto come “spogliatoio”. Ricordiamo che sono in tanti i nuovi arrivati e non è facile vederli svolgere il proprio compito non senza qualche sbavatura. In linea di massima le varie intese sembrano oliarsi partita dopo partita. Una menzione a parte la merita Jovetic che sta tenendo a galla e presso ché da solo un reparto avarissimo di soluzioni e di alternative. Pochi avevano pronosticato una partenza stagionale così a razzo dell’ex viola. Teniamocelo strettissimo.

I RIVEDIBILI
Non stanno convincendo del tutto i vari, Kondogbia (troppa leggerezza nei disimpegni); Medel (sa solo fare bene la fase difensiva); Guarin (irritante per lunghi tratti, salvo poi procurarsi il netto calcio di rigore della vittoria). Rivedibile per stima quasi incondizionata Palacio. Il Trenza sembra sempre più la sua stessa ombra, per come appare stanco e ingolfato. Farebbe bene Mancini a provare prestissimo Perisic in quella posizione, specie ora che ci sarà di mezzo la pausa di campionato.

…E QUELLO CHE NON…
I cambi tardivi ed anche inopportuni. E’ pur vero che poi il Guaro si è procurato altri due punti sul finale andando a servire a JoJo il penalty a pochi minuti dal termine, ma avrebbe tranquillamente potuto lasciare il terreno di gioco al posto di un suo compagno di reparto un tantino più ispirato. L’allenatore marchigiano gli da fiducia tenendolo fino al triplice fischio. Sciagurato fu poi l’ingresso di Nagatomo che come un talismano alla rovescia pone le basi per il rocambolesco e provvisorio pareggio dei locali a pochi istanti dal suo ingresso. Non potremmo capire mai se poi il nipponico verrebbe tolto dal mercato all’ultimo istante per sacrificare uno come D’Ambrosio. Tra le cose che ancora non funzionano come dovrebbero vi è anche la confusione del tecnico. La fortuna gli ha dato una mano, specie in questa gara nella cui ha rischiato di buttare al vento due dei tre punti contro una squadra che odora ancora molto di Serie B. 

QUELLI CHE, IL CALCIOMERCATO
Dopo l’arrivo di Perisic, i tifosi si aspettano anche dell’altro. Lo vogliamo fortemente noi, lo vuole fortemente Roberto Mancini. Alle 23:00 di stasera si chiuderà la sessione di calciomercato, dalla quale dovrebbero essere attinte altre pedine per rinforzare l’organico: un’altra punta (Eder capocannoniere?, oppure Borini), un terzino (Sala, Criscito o Siqueira?), un regista (Felipe Melo?). In sintesi sono questi i nomi sul taccuino del diesse Ausilio. Bisogna portare a compimento tutte le operazioni, comprese quelle in uscita. Solo in questo modo si potrebbe aver dato a Mancini tutti quegli ingredienti per allestire una signora squadra, o meglio, una Beneamata squadra!

Tabellino gara della 2^ giornata di campionato 2015-2016
CARPI-INTER 1-2 (1T 0-1) Reti: Jovetic (I) al 31’; Di Gaudio (C) al 81’, Jovetic (I) rig. al 88’
CARPI (3-5-2): Brkic; Letizia, Bubnjic, Gagliolo; Wallace (dal 30' s.t. Di Gaudio), Lollo, Marrone, Fedele (dal 34' s.t. Lazzari), Gabriel Silva; Matos, Wilczek (dal 20' s.t. Lasagna ). (Benussi, Bianco, Pasciuti, Martinho, Spolli, Iniguez). All. Castori. 
INTER (4-3-1-2): Handanovic 6; Santon 6 (dal 79’ Nagatomo n.g.), Miranda 7, Murillo 6.5, Juan Jesus 6; Guarin 5.5, Medel 6, Kondogbia 6; Brozovic 6 (dal dal 83’ Hernanes n.g.); Palacio 5.5, Jovetic 7 (dal 90’ Ranocchia n.g.). (Carrizo, Berni, Montoya, Gnoukouri, D'Ambrosio, Dimarco, Manaj). All. Mancini 6 
ARBITRO: Massa di Imperia. Assistenti, Andrea Crispo di Genova e Gianmattia Tasso di La Spezia
NOTE: Ammoniti Lollo, Gabriel Silva e Letizia (C); Santon, Medel, Handanovic e Miranda (I). Spettatori circa 11mila. 

Scritto da Filippo Rattile

sabato 29 agosto 2015

CALCIOMERCATO INTER Dopo la firma di Perisic, ora sotto a chi tocca: Lavezzi o Eder; Siqueira o Criscito; poi Melo per un last-minute

Potrebbe rivelarsi una giornata più che decisiva quella odierna per il calciomercato dell’Inter. Dopo l’arrivo di Perisic, giocatore croato inseguito ormai da tempo e finalmente ufficializzato stamani, il club milanese potrebbe presto mettere a segno tutti gli altri colpi richiesti da Roberto Mancini. L’arrivo a Linate di Ivan Perisic è stato accolto con molto entusiasmo dai tifosi nerazzurri che ora aspettano un altro paio di sforzi perché possa dirsi una squadra altamente competitiva. Come previsto (salvo clamorosi risvolti) Lavezzi non sarà un calciatore del’Inter. Anche se Ferrero continua ad affermare che Eder era, è e resta blucerchiato, la trattativa sembra però in dirittura d’arrivo. L’enturage milanese avrebbe messo un preventivo oneroso con obbligo di riscatto per un totale di 8,5 milioni di euro pagabili in più rate, per portare in nerazzurro l’attaccante. All’italo-brasiliano sarebbe stato offerto un contratto quadriennale da 1,6 milioni a stagione. Il duo Zenga/Osti avrebbe individuato il suo erede, ossia uno fra Ibarbo e Berbatov. Con la partenza di Taider al Bologna e quella prossima di Schelotto (Palermo?), si pensa ora a puntellare il reparto di centrocampo con quel regista capace di dettare i giusti ritmi; e per tale ruolo non si può non pensare a Felipe Melo. Il 32enne brasiliano ha ampiamente dato la sua disponibilità a trasferirsi in Italia, ma il Galatasaray starebbe facendo ancora resistenza. L’impressione è che l’affare possa concludersi in fotofinish, quindi entro la chiusura del calciomercato prevista alle 23:00 di lunedì prossimo. Fatto certo che, per espressa ammissione di Roberto Mancini i vari Hernanes e Guarin restano intoccabili e confermatissimi, per il capitolo difesa restano in piedi determinati altri scenari. Juan Jesus, Dodò, D’Ambrosio e Nagatomo: due o più tra essi saluteranno la Pinetina. Il primo brasiliano dei due appare destinato alla Roma; dell’altro non si hanno notizie certe. Invece, se dovesse partire il nipponico, come sembra, D’Ambrosio potrebbe anche continuare l’avventura in nerazzurro. Questa ultima ipotesi sarebbe avvalorata anche dalle difficoltà incontrate per giungere a Jacopo Sala del Verona, altro pallino del Mancio. L’uscita di JJ accelererebbe l’insediamento sulla fascia mancina di uno tra Siqueira (trattativa per niente semplice) o Criscito.

Per effetto dei nostri personali gusti e determinate logiche di mercato, siamo autorizzati a credere che fra tre giorni l’Inter potrebbe avere questo potenziale undici:
(4-3-1-2) Handanovic; Santon, CRISCITO (SIQUEIRA), MIRANDA, MURILLO; Brozovic, FELIPE MELO, KONDOGBIA; JOVETIC (Hernanes); PERISIC, Icardi. 

Scritto da Filippo Rattile ph: Javier Soriano-afp

venerdì 28 agosto 2015

Carpi-Inter affidata all'arbitro Massa


Sarà Davide Massa della sezione di Imperia l'arbitro di Carpi-Inter, gara valida per la 2^ giornata della Serie A TIM 2015/2016 in programma domenica 30 agosto alle ore 20.45.

mercoledì 26 agosto 2015

INTER CALCIOMERCATO Sul fotofinish potrebbero arrivare 4 ottimi rinforzi

Dopo il riposo concesso da Mancini alla squadra e la ripresa odierna degli allenamenti, si torna sempre più ad argomentare sul calciomercato a 5 giorni dalla chiusura ufficiale della sessione estiva. Siamo perciò alla stretta finale. Entro lunedì prossimo 31 agosto, giorno di chiusura dei giochi, l’Inter dovrà necessariamente chiudere 3 o forse anche 4 trattative e portare alla Pinetina un congruo numero di rinforzi dalla ristretta rosa di questi nomi con le nostre personalissime percentuali su un eventuale esito positivo: 

I FANTASTICI 4
Lavezzi (75%), Borini (45%), Perisic (70%), Ljajilic (25%), Lamela (20%), Perotti (30%), Bruno Peres (20%), Felipe Melo (75%), Sala (65%), Coentrao (50%), Criscito (45%). Probabilmente 4 di loro vestiranno la gloriosa casacca nerazzurra. Urge apportare forze fresche non soltanto per il reparto offensivo che rischia altresì di fare a meno forzatamente di Icardi per un paio di settimane (problema muscolare), ma anche per la posizione di un uomo che agisca in cabina di regia, oltre a un laterale difensivo. Il diktat di Roberto Mancini è chiaro ed inequivocabile e patror Erick Thohir sembra volerlo assecondare, forte anche degli incassi che derivano dalle recenti cessioni di Shaqiri e Kovacic. A questi prestissimo si aggiungeranno anche i proventi delle partenze dei vari Nagatomo, Taider, Schelotto, D’Ambrosio e uno tra Juan Jesus, Vidic, Dodò; mentre Ranocchia, a giusta ragione, rimarrà in nerazzurro verosimilmente sino al prossimo mercato di gennaio, quando saprà per certo quanto spazio avrà trovato nelle retrovie, e che margini ci saranno poi se finire la stagione a Milano o accasarsi altrove. 

POCHO MA SICURO
Dai già scarni reparti di centrocampo e attacco non potranno poi essere tagliati ulteriori giocatori. Il gioiellino albanese Manaj avrà di che pensare solo per quanto attiene le faccende della formazione Primavera, mentre i vari Santon, Gnoukouri, Dimarco, Hernanes, Guarin e Medel rimarranno per forza di cose sulla sponda nerazzurra del Naviglio. Benché le possibilità per giungere a Perisic non siano basse, si registra in queste ore l’impennata della candidatura del Pocho argentino Ezequiel lavezzi. C’è chi maliziosamente ammicca l’ipotesi di poterli vedere entrambi compagni di squadra (un vero lusso), il che farebbe impennare notevolmente le quotazioni della Beneamata addirittura in chiave scudetto. 

UN MELO AL GIORNO
Non vanno assolutamente tralasciati centrocampo e difesa. La pista Felipe Melo non è stata accantonata, e potrebbe però tramutarsi una trattativa last-minute. Dietro, infine, sistemata la fase dei centrali (non solo gli attuali titolari Murillo-Miranda), resta da aggiungere quel laterale che possa agire positivamente insieme allo stesso Santon tutte e due le fasce laterali. Se non sarà Jacopo Sala o il connazionale Mimmo Criscito, non si esclude che possa esserlo il lusitano Coentrao Da Silva.
E, se come si dice ‘sognare non costa nulla’, proviamo a tracciare un’Inter ideale a bocce ferme e a calciomercato chiuso:
Handanovic, SALA (MONTOYA), Santon (COENTRAO DA SILVA), MIRANDA, MURILLO, FELIPE MELO, Brozovic, KONDOGBIA, Icardi, JOVETIC (Hernanes), LAVEZZI

Scritto da Filippo Rattile

lunedì 24 agosto 2015

INTER-ATALANTA 1-0 Chi ben comincia...

Nella giornata d’esordio in cui un po’ tutte le “grandi” o presunte tali giocano a nascondersi, c’è anche chi, stecca clamorosamente la prima e c’è chi, nonostante sia ancora più che una squadra un cantiere aperto (vedi l’Inter) mette 3 punti in cascina, ringrazia e porta a casa. La prima di campionato registra gli stop di Juve, Napoli e Milan che, a ben guardare sono fra quelle che più hanno strombazzato la nuova era gloriosa e chi, perché forti dei 4 titoli consecutivi, è per obbligo la formazione da battere. Che ci possano essere tutti i presupposti che l’anno sia molta più incerto ed equilibrato lo si era capito sin dalla vigilia. I nerazzurri, malgrado l’organico incompleto, malgrado due infortuni in corso d’opera (Icardi e Brozovic) ma che non dovrebbero destare più di tanto preoccupazioni, acciuffa una vittoria meritata per le tante occasioni da gol create nei confronti dell’Atalanta, ma non tanto per la sostanza del gioco. Le pecche maggiori si son viste dalla trequarti in su, dove, a parte Icardi costretto ad uscire prestissimo, si è visto un Palacio irriconoscibile. Bene un po’ tutto il pacchetto difensivo e le propensioni di Kondogbia e Brozovic, pur sempre in un collettivo appena sulla linea di un voto sufficiente. E’ chiaro ed evidente che Mancini si aspetta quei rinforzi in settimana che possano ridare maggior fiducia. Bene, anzi più che bene Jojò Jovetic che ha tolto le fatidiche caldarroste dal fuoco (è proprio il caso di dire) prima che queste diventassero carboni. La rete a pochi minuti dal triplice fischio poi è servito a far esplodere gioia e scrollare di dosso quella patina di rabbia che stava inspessendosi nel corso di uno stranissimo avvio d’agosto. 

Il tabellino 
INTER-ATALANTA 1-0 (1T 0-0) Rete di Jovetic al 93’ 

INTER (4-3-1-2): Handanovic 6; Santon 6, Miranda 7, Murillo 6.5, Juan Jesus 6, Medel 5.5, Gnoukouri 5 (dal 1st Hernanes 5.5), Kondogbia 7, Brozovic 6.5 (dal 85’ Manaj s.v.), Palacio 5.5, Icardi n.g. (dal 15’ Jovetic 7). In panchina (non entrati): Carrizo; Andreolli, Montoya, Schelotto, Taider, Ranocchia, D’Ambrosio, Nagatomo, Dimarco. All. Roberto Mancini 6

ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Masiello, Stendardo, Cherubin, Dramè; Carmona, De Roon, Kurtic; Gomez (dal 78’ Migliaccio), Denis (dal 24' Pinilla), Moralez (dal 65’ D'Alessandro). In panchina (non entrati): Bassi, Giorgi, Bellini, Boakye, Estigarribia, Conti, Brivio, Raimondi, Grassi. All. Edy Reja

Arbitro: Calvarese della sezione di Teramo. Assistenti: Marrazzo di Tivoli e Pegorin di Latina

Note: Serata tiepida tipica di fine estate. Spettatori circa 40mila. Ammoniti: Palacio e Manaj (IN); Moraleze e Pinilla (AT); Espulso al 72’ Carmona (AT) per doppia ammonizione. 

Scritto da Filippo Rattile ph: www.intercafe24

giovedì 20 agosto 2015

INTER: La situazione dei nerazzurri a tre giorni dall’avvio di campionato

Il prossimo weekend sancirà l’avvio del massimo torneo stagione 2015-2016. L’Inter, malgrado un pre-campionato non esaltante intende partire con una vittoria in vista però di completare l’organico. Numericamente mancherebbero “ad occhio” 4 nuovi elementi: due per la fase offensiva, una per la mediana (regista) e uno per la difesa (laterale). Ballerebbero grossomodo gli stessi nomi che circolano ormai da diverse settimane. Iniziamo con quella che se non è una lunga telenovela poco ci manca: il caso Perisic. La punta esterna del Wolfsburg è uno dei chiodi fissi di Mancini al pari del brasiliano Melo, che potrebbe essere l’affare da chiudere solo come last-minute. L’altro attaccante verrà fuori da una rosa ristretta. Proposto dal Napoli Callejon (Mancini non si strappa però il ciuffo dei capelli). Al tecnico jesino piacciono di più Mertens e Gabbiadini, ma per arrivare anche a uno solo di essi sembra tutto più complicato. Resterebbero i seppur tiepidi approcci fatti per giungere a Borini che nel Liverpool è fuori rosa, e su Ezequiel Lavezzi. Sull’ex romanista ci sarebbe da battere la concorrenza del Sundeland che ai più appare la destinazione più probabile. Ma, in tal proposito non si escludono ulteriori nomi a sorpresa. A completamento del pacchetto arretrato poi si potrebbe chiudere su un laterale: Criscito dello Zenit, Sala del Verona, il napoletano Zuniga, lo svedese Ludwig Augustinsson del Copenhagen, ma, ultima notizia trapelata dagli ambienti nerazzurri, pare che al momento sia stata congelata la situazione terzini che vedrebbe allo stato attuale la sola partenza di Nagatomo verso il Genoa, con la conferma di Santon, Dodò e D’Ambrosio. E’ pur chiaro che uno di questi tre partirà certamente pena rischiare che qualcuno resti forzatamente fuori comitiva. Non sarà certamente Santon a lasciare la Pinetina; questo per un paio di buono motivi: in primis perché il laterale ferrarese ben si adatta a entrambe le corsie laterali e anche perché sin qui Montoya non avrebbe dato determinate garanzie. Con la partenza direzione Liguria del nipponico, Andreolli, pur sempre con la valigia a portata di mano, in alternativa vedrebbe lo spettro delle tribune dei vari campi. Più che una necessità è un obbligo portare l’attuale rosa a quota 25 elementi e non oltre. Con i consolidati 3 portieri (Handanovic, Carrizo, Berni); con l’attuale pacchetto difensori a quota 8/9 (Santon, Miranda, Vidic, Ranocchia, Murillo, Juan Jesus, Dimarco, Montoya, Dodò); con un pacchetto di centrocampo piuttosto scarno (Guarin, Hernanes, Gnoukouri, Kondogbia, Brozovic, Medel) e con gli attaccanti (Icardi, Jovetic, Biabiany e Palacio) siamo numericamente fermi a 5 elementi se consideriamo il giovane Manaj; è chiaro ed evidente che rientrando il giovane albanese essenzialmente nel contesto Primavera e apportando Felipe Melo o chi per lui nella posizione di regista e due nuovi attaccanti, il numero totale salirebbe a 25, con buona pace per il nuovo regolamento di serie A.

Scritto da Filippo Rattile

giovedì 13 agosto 2015

INTER POCO INCISIVA E INCONCLUDENTE Solo poche luci dal triangolare Trofeo Tim

Due mezze partite perse sicuramente più nella sostanza che nel risultato entrambe di misura. Il Trofeo Tim, è pur sempre inquadrabile come poco più che una sgambata agostana, ma che a dieci giorni dall’inizio del campionato suona già come un campanello d’allarme. I nerazzurri, specie nella seconda mezza partita giocata contro i padroni di casa del Sassuolo si sono mostrati un po’ impacciati e senza mordente alcuno, anche se in campo c’erano un po’ tutte le seconde linee con l’aggiunta del positivo Brozovic, uno delle poche voci stonate del coro interista. Anche contro il Milan sono emerse le solite pecche difensive su palle inattive. Anche i vari Kondogbia e Santon si sono mossi bene contro i rossoneri, mentre il giovanissimo Gnoukouri è colui che ha meglio figurato contro gli emiliani. Per il resto solo tentativi isolati e sprazzi di buon gioco che non hanno però scalfito più di tanto le retrovie avversarie. Il tecnico jesino continua a dispensare frasi incoraggianti e non dà l’aria di essere preoccupato più di tanto. A nostra parere, però, se la squadra dev’essere necessariamente votata al gioco sviluppato lungo le fasce, che si doti di interpreti adatti a quelle fasi e non s’intestardisca Mancini con tentativi ed esperimenti e col cercare di adattare giocatori che fuori ruolo non rendono sono apparsi del tutti inefficaci. Per la cronaca, i rossoneri in extremis prima pareggiano i conti a tempo scaduto con Nocerino e che costringe ai calci di rigore. Errore decisivo quello del neroverde Acerbi.

Scritto da Filippo Rattile [image: it.notizie.yahoo]

domenica 9 agosto 2015

FINALMENTE L'INTER: i nerazzurri s'impongono 2-0 sull'Athletic Bilbao

Con gli attesi acuti di Jovetic e Icardi l’Inter torna a far sognare i tifosi. Si è giocato ieri sera sul rettangolo verde del Tardini di Parma che al mister mancini deve aver fatto rivivere le emozioni di quell'ultima giornata di campionato del 2008, quando sotto la pioggia e grazie alla doppietta di Ibraimovic l'Inter si aggiudicò il 16.mo scudetto. Un test amichevole fra due squadre dalle grandi tradizioni continentali. Un gol per tempo e, seppur con una prima frazione ancora con il capocannoniere dello scorso anno visibilmente incartato, i nerazzurri hanno fatto vedere buone giocate. Nonostante la rete del montenegrino, nel primo tempo i nerazzurri hanno dovuto tessere lunghe trame per arrivare alla conclusione. Assenti Hernanes, Kovacic, e Kondogbia che restano sempre i più attesi dai tifosi per veder illuminare il centrocampo, oltre a Dodo' e a Shaqiri. Mancini s’affida per lunghi tratti a un 4-3-1-2, con Handanovic in porta per 67 minuti, mentre Santon presidia per un tempo la fascia destra e Juan Jesus quella opposta, con Murillo e Miranda centrali; i tre della linea mediana Medel, Brozovic e Guarin che è il più avanzato e spesso particolarmente decentrato; coppia d’attacco formata da Jovetic (al suo 2.do centro consecutivo in amichevoli) e Icardi che segnerà nella ripresa. Nella ripresa entrano anche, Carrizo, Montoya, Ranocchia, Nagatomo, Palacio e i giovanissimi Di Marco e Manaj. Mercoledì prossimo in programma l’interessante triangolare sponsorizzato dalla Tim, nella competizione che è ormai una delle più attese dell’estate da molti anni a questa parte. Oltre ai nerazzurri in campo vedremo il Sassuolo e il Milan. 

Il tabellino — INTER-ATHLETIC BILBAO 2-0 (1’T 1-0) Marcatori: Jovetic al 27’; Icardi al 83’
Inter (4-3-1-2): Handanovic (dal 67’ Carrizo); Santon (dal 46’ Ranocchia), Murillo (dal 68’ Manaj), Miranda (dal 60’ Nagatomo), Juan Jesus; Guarin (dal 46’ Palacio), Medel (dal 60’ Di Marco), Gnoukouri; Brozovic; Jovetic (dal 60’ Montoya), Icardi. All. Roberto Mancini 

Athletic Bilbao (3-5-2) Iraizoz; Etxeita (dal 46’ Iriondo), Gurpegui, Aurtenetxe; Boveda, Lopez (dal 79’ Ruiz), Elustondo (dal 55’ Eraso), Undabarrena (dal 55’ Laporte), Gomez (dal 55’ Viguera); Fernandez (dal 55’ Merino), Lecue (83’Aketxe). All. Ernesto Valverde 

Arbitro: il sig. Fabrizio Pasqua di Tivoli (RM); assistenti: Mondin-Colella
Note: serata calda al Tardini di Parma; presenti circa 5mila spettatori. Tiri in porta 5-0. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 2-0. Angoli 5-4. Recuperi 0’/3’.

Scritto da Filippo Rattile [image: LaPresse]

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