Il
“derby”, un anglicismo usato spesso a sproposito per indicare tanti incontri
fra corregionali, nasce per indicare una gara stracittadina. Derby è
Inter-Milan, ossia la stracittadina italiana più nobile e più prestigiosa. Il
derby che verrà, quello che si animerà sotto i riflettori del tempio del
calcio, il “G. Meazza” domenica sera prossima, s’annuncia come una partita
ancora più pregna di significato. Roberto Mancini lo rivive da protagonista a
distanza di poco più di 6 anni e mezzo (si giocò il 4/5/2008, con vittoria dei
rossoneri per 2-1). Questo, uno dei motivi perché si debba puntare per forza a
un’affermazione nerazzurra. Il cambio in panchina, sovente, è capace di
smuovere determinate acque in tutte le latitudini o contesti calcistici. Quello
avvenuto di recente in casa Inter ha scosso positivamente una stragrande fetta
di sostenitori di fede, se non tutti. Come ci arrivano i nerazzurri e come ci
arrivano i “cugini”: Sarà uno scontro inedito tra mister: Mancini-Inzaghi si
sono, per ovvi motivi, incontrati soltanto da avversari sul campo, o al massimo
con Pippo in campo e il Mancio su di una qualche panchina. I due si stimano, e
forse si temono parecchio. Il tecnico di Jesi sta facendo grande leva sotto
l’aspetto del morale dei ragazzi; dall’altra parte, a Milanello il tecnico
piacentino, in vantaggio di un solo punto in classifica (17 contro i 16) spera
di sorprendere i concittadini dando fondo a tutte le energie in possesso,
rispolverando un El Sharavy tornato azzurro e a discreti livelli; ma che deve
fare i conti con una regia poco ispirata e una difesa spesso distratta. Non che
la Beneamata
stia molto meglio; anzi. Ci si attende però un cambio drastico nel rendimento
di certi uomini, annunciati in estate come pedine fondamentali. Saprà Mancini
ridare la sicurezza smarrita al centrale serbo Vidic, restituendolo a una
difesa ben più adatta al suo modo di giocare (a 4)? Saprà il Mancio rigenerare
gente come Hernanes o come Freddy Guarin? Il tecnico marchigiano lo ha già più
volte detto “sono tornato perché credo nel progetto nerazzurro, e anche perché
ci sono le condizioni per cambiare rotta…ma non ho la bacchetta magica!”. Il prossimo
sarà il derby numero 213 (76 successi dell’Inter contro i 74 del diavolo; 62
sono invece i pareggi). Non esiste un vero favorito, non in questo derby
novembrino. L’ultimo derby giocato (c’è ancora di mezzo un 4 maggio) si consumò
per merito della stoccata dell’oranje De Jong; l’ultima vittoria interista è
datata esattamente 11 mesi fa (1-0 al 86° con un beffardo tacco di Palacio su
assist di Guarin); e in fine, non per vestire i panni del gufo, ma per
esorcizzare quanto più possibile il diablo, l’ultimo derby disputato a novembre
arrise ai rossoneri (14-11-2010, con rigore dell’ex Ibraimovic al 5’ di gioco); ma il novembre
2014 si annuncia con un bel carico di novità… infondo non può piovere per
sempre…nemmeno alla Pinetina.
Scritto da Filippo
Rattile
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