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lunedì 16 marzo 2015

Imprecisione, confusione e malasorte. L'Inter butta altri punti per strada. Le pagelle di Inter-Cesena

La stagione 2014-2015 si condensa nelle ultime due prestazioni dei nerazzurri: nell’abulica trasferta tedesca di Coppa e nell’ultimo scialbo pareggio casalingo di campionato contro la penultima della classe. Imprecisione, confusione, valutazioni arbitrali avverse e tanta sfortuna hanno fatto si che l’Inter si allontanasse maledettamente dalla agognata terza posizione e che si avvicinasse pericolosamente a una (purtroppo probabile) eliminazione anticipata in Europa. Quando le partite le giochi male è quasi sempre giusto che tu non le vinca, ma, visto il “troppo” che ormai capita da qualche stagione in avanti, anche con il peso specifico della “bella ma incompiuta” che suona come un pesantissimo macigno sulle spalle, che altri non è che un grosso freno alle storiche ambizioni della Beneamata. Fasciarsi la testa prima di essersela rotta non è operazione credibile, specie per una tifoseria dal palato fine.

PAGELLA INTER:
Samir HANDANOVIC 6 Un pallonetto velenoso del francese Defrel lo inganna, ma Samir qui nulla poteva. Nel secondo tempo salva sullo stesso attaccante uscendo coi piedi. La sufficienza la porta a casa. 

Danilo D’AMBROSIO 6 Non sempre preciso, specie nelle conclusioni verso la porta (a fotocopia). La sua spinta non la fa mancare. Più lucido in fase offensiva che in quella difensiva. dorme sul taglio alle spalle di Defrel nel primo tempo e nella ripresa strattona in area Rodriguez in un’azione, per sua fortuna, irregolare a causa di un fuorigioco di partenza dell’attaccante spagnolo.

Andrea RANOCCHIA 5.5 Un passo indietro, seppur lieve rispetto alla prova sufficiente di giovedì scorso. A una prima impressione, sembra che gli pesa fin'anche quella fascia che indossa, come voler dire che il carico di responsabilità è tale da gestirle non certo nel migliore dei modi. 

Marco ANDREOLLI 6 Si guadagna la fatidica "pagnotta" quasi mai senza sbavature. E' fra i pochi in squadra ad essere entrato in campo col piglio giusto. Alla fine, però, finisce per smarrirsi probabilmente perché rassegnato.

DODO’ 5 Lo salva soltanto una ripresa alquanto sufficiente da un voto più basso. Esce poco dopo un’ora di gioco per un guaio alla caviglia. Un normalissimo Perico lo frena oltremisura. (dal 63’ Davide SANTON 6.5 Il laterale estense se la cava decisamente meglio del brasiliano, come a voler dire che la maglia da titolare non glie la può levare nessuno. Anche dalle sue giocate potrebbero partire giocate atte a far danni ai tedeschi in Coppa).

Fredy GUARIN 6 Mancini non può rinunciare all’apporto del colombiano e per questo Fredy è costretto a tirare la carretta senza soste. Non a caso, l’impressione che abbiamo avuta è che non volesse sprecare energie utili e preservarle per la gara europea “dentro-o-fuori”. Pur senza strabiliare è dalle sue giocate che sono partite le iniziative più pericolose dell’Inter.

Gary MEDEL 6.5 Il mezzo voto in più è per la stima incondizionata e per il fatto che il pitbull cileno è un perno indispensabile. Sacrificio e lavoro buio che con un po’ di fortuna in più avrebbero portato l’intera posta in palio anche in occasioni in cui la squadra non gira alla perfezione. 

Zlatko KUZMANOVIC 4.5 Se il serbo verrà nuovamente riconfermato la prossima estate allora ci deve essere qualcosa di veramente strano. L’ingresso di Podolski (tardivo) al 1’ della ripresa velocizza e non di poco la manovra nerazzurra… E’ solo un caso? (dal 1’st Lukas PODOLSKI 6.5 In tribuna c’è un certo Joachim Low, è questo forse gli mette più pepe del solito. Il suo ingresso in campo, come accennato sopra, da l’impressione della svolta alla partita. In molti si aspettavano il tedesco sin dall’inizio della contesa, anche perché, non giocando in Uefa avrebbe potuto sfogare il suo impeto in questa unica competizione. Lukas colpisce anche un clamoroso legno che con maggior fortuna gli avrebbe permesso di mettere a segno il suo primo acuto con la maglia dell’Inter e permesso (forse) di portare a casa i tre punti. Sfortunato. 

Xherdan SHAQIRI ng L’infortunio dell’elvetico è uno di quelli che tiene col fiato sospeso, non certo per l’entità del danno (si spera non grave), ma per il rischio di non poterlo avere giovedì sera contro il Wolfsburg. Intorno al 20’ si procura uno risentimento muscolare al flessore che lo costringe alla resa. (Dal 23’ Mateo KOVACIC 5.5 Fa fatica a lasciare il segno, anzi, è talmente involuto apparire la copia scolorita del Mateo potenziale fuoriclasse; potenziale, appunto. Sono in rare occasioni si rende utile alla causa. Starà a lui o a Hernanes provare a sostituire Shaq nel caso non dovesse recuperare. Il giovane croato è troppo spesso innamorato del pallone a scapito di una manovra fluida che richiede meno possesso e maggior visione di gioco). 

Rodrigo PALACIO 6.5 El Trenza sembra finalmente quello dei bei tempi. Non solo mette a segno la terza rete nel volgere di una settimana, ma da l’impressione di aver trovato il passo costante che lo può far diventare decisivo come lo è tutt’ora Icardi. Buone le intese con il connazionale; questo uno dei punti positivi in vista della “remuntada” contro i tedeschi. 

Mauro ICARDI 6.5 Un assist, tanto movimento e generosità e un gol (irregolare?) annullato che ha il sapore della conclusione da cineteca e, soprattutto, potenzialmente decisiva per la gara). Al pari di Rodrigo, dalle sue giocate e dalle sue intuizioni passerà la possibile rimonta di giovedì prossimo a San Siro. 

All. Roberto MANCINI 5.5 Il tecnico marchigiano rinuncia a Podolski e Kovacic dal 1’ minuto di gioco e a Brozovic, preferendo a
PAGELLA CESENA:
Leali 5.5; Perico 6, Capelli 6, Krajnc 6.5, Magnusson 5.5, Giorgi 6, Mudingayi 6.5 (dal 80’ Cascione sv) Feudis 6 (dal 73’ Pulzetti sv), Carbonero 6.5, Defrel 7, Djuric 5 (dal 80’ Rodriguez ng).
All. Domenico Di Carlo 6 La squadra romagnola del presidente Lugaresi junior, affidate le chiami della squadra al tecnico ciociaro dopo il sofferto esonero di Bisoli, ha cambiato rotta soprattutto sotto il profilo del gioco. Dopo aver messo in serie difficoltà squadre come Lazio e Juve, è andata a guadagnarsi il punto della speranza sul campo dei nerazzurri. Non sarà facile risalire al china, ma intanto il tecnico cassinate ci prova, hai visto mai… Di Carlo rilancia Carbonero in un ruolo non suo (trequartista), e il giocatore colombiano gli da ragione; suo l’assist del vantaggio romagnolo. L’atteggiamento chiesto ed ottenuto dal tecnico laziale è quello di avere maggior aggressività e di non partire mai sconfitti, sicuri di potersela giocare fino alla fine con tutte.

Scritto da Filippo Rattile

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