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lunedì 2 marzo 2015

INTER, L’ANALISI: Mai come quest’anno certi “malesseri” potrebbero essere capaci di portarci lontano

Un così tale titolo di testa non l’avevamo mai pensato, almeno non prima di ieri sera. Altra brutta partita che però non avremmo meritato di perdere come fu contro i granata a Milano. Di diversa natura (stavolta l’avversario non ha fatto barricate) quella maturata nel posticipo della 25^ giornata contro una, non marziana, ma intraprendente Fiorentina. Guardiamo la classifica e ci accorgiamo dell’enorme peso che hanno i 6 punti su 6 dei viola conquistai alle spese dei nerazzurri nel doppio confronto in campionato. Il tutto si traduce in una interessante situazione per la squadra di Montella che vede ora seri spiragli di Champions, con il Napoli e addirittura la Roma a un tiro di schioppo. Diversissima è l’attuale situazione dell’Inter che al massimo potrà aspirare a una posizione in “EL” fermo restando che l’obbiettivo principale resta la conquista del trofeo continentale targato 2014-2015. Però, anche qui dovremo fare i conti con le italiane (la Roma o la stessa Fiorentina, col Torino e anche Napoli capaci già di batterci). Tutti dati che non sono puramente statistici ma che pongono l’accento esattamente sui punti dolenti. Le sconfitte non arrivano quasi mai per caso, perché figlie di una serie di errori commessi lungo il tragitto. Ieri sera, ad esempio, esente da colpe non è nemmeno il Mancio: come non poter confermare Carrizo tra i pali ben più in forma del claudicante Handanovic e, come poter insistere su un Podolski visibilmente avulso da ogni schema e logica, a un Kovacic che alterna cose buonine a cose irritanti? L’avevamo detto e lo ribadiamo, l’Inter di quest’anno vivrà alti e bassi sino al termine delle due competizioni; ma per assurdo potrebbe presto diventare un punto a nostro favore se si riuscirà a far leva sull’orgoglio del collettivo. Un’altra strampalata stagione calcistica l’abbiamo già vissuta nel 93/94, con un altrettanto avvicendamento in panchina (Marini per Bagnoli) e con la conquista del medesimo trofeo, che stavolta ha un peso specifico ancor più rilevante. La costruzione vera e definitiva passerà necessariamente dal prossimo mercato estivo. Non possiamo non avallare le possibilissime prossime partenze dei vari, Podolski, Campanaro, Dodò, Kuzmanovic, Nagatomo e forse anche di Ranocchia e Kovacic, in cambio di gente di diverso spessore e carattere. E’ innegabile, serve gente che non si senta arrivata quando si giunge a vestire la casacca dell’Inter. Serve gente con le “palle”, e servono veri investimenti e programmi da grande squadra. Roberto Mancini era e resta la figura ideale che incarna la doppia veste di tecnico-manager alla Ferguson; non sprechiamo questa grande risorsa, non sprechiamo questa grande possibilità.

Scritto da Filippo Rattile
Foto: www.inter-news.it

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