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giovedì 5 marzo 2015

L’INTER, IL FAIRPLAY E I PROGRAMMI PER IL RILANCIO Prima che la rivoluzione trasformi la Beneamata nuovamente in una società vincente

La storia dell’attuale stagione è ancora tutta da scrivere sperando in un epilogo felice, eppure il pensiero va già ben oltre tali scadenze. Ed ecco che ti accorgi che le trattative di mercato restano sempre attive e fattibili, non soltanto abili a stuzzicare le fantasie dei tifosi, ma anche a far si che si possa programmare in tempo utile il futuro nerazzurro.

SUCCO ALLA PERIN
Si parla sempre con maggior insistenza del dopo Handanovic. Le sirene si fanno insistenti e Samir appare sempre più lontano da Milano. Sul portiere sloveno già da tempo ci hanno messo gli occhi addosso sia la Roma che il Barcellona. Il portiere di Lubiana, nerazzurro da tre anni il cui contratto scade nel 2016, potrebbe partire solo dietro a un’offerta prossima a 15 milioni di euro. Ausilio ha affermato che l’Inter vorrebbe tenersi stretto sia lo stesso Samir oltre che Icardi e Guarin, ma certe logiche di mercato hanno priorità che il dato affettivo non contempla. Per questa ragione s’avanzano le ipotesi di un suo imminente successore. Le strade più percorribili appaiono quella che porta all’attuale portiere genoano Perin, in pianta stabile da tempo nel giro azzurro e probabile sostituto dello stesso Buffon in Nazionale. L’ostacolo principale è rappresentato dall’elevato costo del cartellino di Mattia, già nelle mire di altre grandi. Le alternative meno dispendiose sarebbero: Francesco Bardi del Chievo ma di proprietà Inter, oltre all’alter ego del bavarese Neuer Pepe Reina già guardiano della porta del Napoli per una stagione. Il quasi 33enne portiere spagnolo sarebbe però l’autentica chioccia per l’attuale portiere clivense, e per tale ragione non è escluso che possano giungere entrambi. 

IL GIRO DI BOA..TENG
Difficili ma non impossibili certi ritorni di fiamma, specie se si materializzassero su versanti impensabili. Sull’ex milanista attualmente in forza allo Schalke 04 ci ha fatto un sondaggio l’Inter che vorrebbe riportarlo in Italia. Fratello maggiore di un anno e mezzo di Jerome, Prince, 28 anni domani (6 marzo, ndr), ha diversamente deciso di rimanere ancorato alla sua “mamma” Africa vestendo dal 2010 la divisa del Ghana piuttosto che rispondere alla convocazione della Nazionale maggiore tedesca, come invece ha fatto suo fratello. L’idea è stuzzicante ma non percorribilissima. Restiamo in Germania sempre in ambito Gelsenkirchen. Diversamente, come già ampiamente anticipato direttamente da questo blog già oltre un mese fa, è più che certo l'arrivo dalla medesima formazione biancazzurra del 19enne Thilo Kehrer. La conferma arriva dalle pagine della Gazzetta dello Sport. "Si tratta di un colpo in prospettiva e di qualità - si legge -. Thilo è il prototipo del calciatore moderno, già formato fisicamente e molto duttile nonostante il suo giovanissimo dato anagrafico. Predilige partire come centrale, ma non disdegna le altre fasi difensive, compresa una posizione mediana, il che lo porrebbe addirittura come alternativa del cileno Medel. L’Inter pare abbia già corrisposto un conguaglio a beneficio dello Schalke per la formazione del ragazzo. 

DOPO DI LUI IL “VUOTO”
Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Su questo concetto si basano molti presidenti di club, di allenatori e direttori sportivi. Nessuno è insostituibile; manco Maradona (forse), Messi e Ronaldo. Chi potrebbe invece lasciare un vuoto incolmabile potrebbe essere Icardi. Per certi versi sottovalutato, l’argentino sta per esplodere definitivamente anche in ambito internazionale. L’aver allungato il contratto con l’Inter non significa per certo che possa restare in nerazzurro per altre 4 stagioni. Piuttosto, c’è il reale rischio di doverlo cedere per cifre allettanti che Maurito sta dimostrando di valere. Inutile accennare possibili sostituti; lo ripetiamo, una figura di tale portate non è facilmente rimpiazzabile. Numericamente tutto è fattibile, ma Maurito sta crescendo di stagione in stagione facendo intravvedere la stoffa del bomber di razza, uno che il pallone lo butta alle spalle dei portieri spesso e ben volentieri. Il Finalcial Fair Play chiodo fisso dei dirigenti Uefa suona come una spada di Damocle sulla capo degli interisti, capace di obbligare la società di Corso Vittorio Emanuele a rivoluzionare il parco giocatori spostando pedine per cercare di lasciare immacolato il bilancio. Peccato che un certo Zaza è stato già promesso alle zebre di Torino, sennò sarebbe stato un naturale sostituto.

Scritto da Filippo Rattile

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