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venerdì 22 maggio 2015

L'INTER SI RIFA' IL LOOK/3: Parco portieri… será otra revolución?

Con la cessione quasi certa di Samir Handanovic dopo tre stagioni, è partito il toto-portiere che potrebbe essere pensato anche al plurale viste le esigenze. L’eventuale mancata qualificazione in Europa League potrebbe anche suggerire l’addio anche dell’attuale numero 12 Carrizo, nella stagione in corso deputato a estremo difensore di riferimento per gli impegni europei. 

EREDI DI WALTER E JILIONE CERCASI
Quando parli di Inter in termini di guardiani della porta non puoi non farti stuzzicare la fantasia da due nomi su tutti. Senza nulla togliere a Toldo e Pagliuca, che più che egregiamente hanno difeso la causa nerazzurra, non puoi non ammirare soprattutto le gesta di Zenga e Julio Cesar. Con loro, l’Inter ha vinto molto, praticamente tutto quello che c’era da vincere con il brasiliano. Tali eredi, capaci di eguagliarli li puoi riavere sicuramente dietro lauto esborso di denaro contante, a patto anche che le rispettive società d’appartenenza rinuncino a gente come Neuer, Courtois, Hart, Sirigu, De Gea. Dato per sicuro partente, lo stesso attuale portiere sloveno (giudicato comunque fra i portieri top 10-15 in assoluto al momento), entro confini italiani si possono annoverare valide alternative. Marchetti, Perin, Mirante e Bardi, per rimanere soprattutto nell’ambito dei non stranieri, rappresentano interpreti del ruolo di assicuro affidamento. Resta da capire quanto il tecnico jesino possa valutare già maturo per la causa interista lo stesso Bardi, portiere di proprietà che sta studiando per diventare grande nelle fila del Chievo. Volendo assecondare gli ultimi sussulti di radiomercato, possiamo escludere un prematuro rientro del portiere clivense, a tutto vantaggio di un ballottaggio tra Marchetti e un non italiano, probabilmente Pepe Reina. Altro papabile potrebbe essere l’attuale portiere del Parma, il colosso di Castellammare di Stabia Totò Mirante, che si svincolerà dalla società emiliana a giugno. 

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Il nostro solito pallino di fare gli eroici fantasiosi, ci porta ad allargare i confini e cercare validi adepti in giro per il pianeta calcio. Con una certa dose di presunzione proviamo anche a suggerire a Mancini e Ausilio qualche nome extra: come ad esempio il croato Subasic del Monaco; il colored francese dell’OM Steve Mandanda; l’italianissimo Sportiello dell’Atalanta, sedotto e prontamente abbandonato dai critici di mezza serie A; l'elvetico Diego Benaglio del Wolfsburg; il kosovaro Samir Ujkani del Palermo; Fahrmann portiere tedesco dello Schalke 04; Moyà, spagnolo dell’Atletico Madrid; e, dulcis in fundo il poco sponsorizzato Andrea Consigli del Sassuolo, 28enne milanesissimo cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Per il quale proviamo noi in punta di piedi a sponsorizzarlo. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per i nomi un tantino più altisonanti (vedi per Moyà, Benaglio e Mandanda) vale, però, il discorso sull’eventuale partecipazione all’Uefa Europa League; contrariamente sarebbe più oculato puntare su un portiere dal profilo meno vertiginoso, dal cartellino abbordabile (s’é a parametro-zero ancora meglio) e che non abbia grosse pretese d’ingaggio. In tal proposito, il ventaglio di nomi su espressi potrebbe facilmente rispondere alla causa.

PAPAVERI E PAPERE
Smessi i “guantoni” del portiere para-tutto, l’attuale ultimo baluardo nerazzurro, un tempo quasi inscalfibile guardiano di porta, ha preso anch’egli a balbettare. Dopo essersi guadagnato il titolo di pararigori, Samir Handanovic ha pian piano collezionato prestazioni anonime, quasi a voler sottolineare un atteggiamento insolente da ultimi giorni di scuola. Gli ultimi giorni di scuola (campionato) saranno anche gli ultimi con la casacca della Beneamata che, ora, intende monetizzare al meglio questa imminente separazione. I tre anni dello sloveno all’Inter hanno, nonostante tutto, hanno prodotto un bilancio discreto e piuttosto positivo. Ci si aspettava, semmai, un’ultima stagione dal rendimento meno scostante e qualche clamorosa “paperella” in meno. La non brillante annata dei difensori nerazzurri non ha aiutato al meglio la gestione del ruolo di Handa, il quale ha successivamente espresso il desiderio di accasarsi altrove per cercare di vincere qualche trofeo importante. A Roma, sponda giallorossa, dove sembrerebbe destinato, troverebbe un progetto ambizioso più all’uso nell’immediato, rispetto (forse) all’attuale ricostruzione dell’Inter che, non ambirebbe al vertice, almeno non così prematuramente.

Scritto da Filippo Rattile (immagine: corrieredellosport.it)

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