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giovedì 18 giugno 2015

CALCIOMERCATO INTER …e tutti gli altri attuali retroscena

L'abnorme quantità di voci legate al calciomercato, come spesso accade, finiscono vicendevolmente per rincorrersi. Molte delle quali restano solo ipotesi, fortemente ispirate al detto “verba volant”. Ergo, affinché il modo di dire finisca per compiersi nella sua interezza, il “facta manent” suggerirebbe di far presto per evitare che la concorrenza arrivi a soffiarci altri potenziali affari. 

IL GIOCO DELLE COPPE 
In quanti sarebbero disposti ad acciuffare in extremis una qualificazione in Europa a causa di fatti extra calcistici? Non so; personalmente un altro caso simile a quello del 2006 (che fu, è vero, certamente ben più clamoroso), non potremmo metabolizzarlo. Ed intanto, dopo la mancata licenza a danno del Genoa, e le chiarezze sulla posizione dei “cugini” liguri blucerchiati, che, invece la competizione continentale la potranno fare, ballano altre situazioni che farebbero sperare per un ripescaggio dei nerazzurri. Salva la Samp, in questo senso sarebbero da chiarire le posizioni di Napoli e Lazio. Se, il tutto fosse confermato, la Fiorentina andrebbe spedita al preliminare di Champions, e squadre come Inter e Torino (a scalare) sarebbero catapultate in quella che un tempo veniva chiamata Coppa Uefa. Esserci o meno in Europa, non la vediamo come un’opportunità puramente tecnica e/o di prestigio, ma, la vediamo sotto un’altra lente. Ossia, in questo specifico contesto: senza la partecipazione in Europa, determinati giocatori snobberebbero una eventuale chiamata all’Inter. Diversamente, la partecipazione alla stessa, manterrebbe più alto il nome dei nerazzurri. E’ un fatto, crediamo, puramente soggettivo. Intanto, un progetto sulla cosiddetta carta il buon Roberto Mancini da Jesi ce l’ha pronto da un pezzo. Tutti sono invitati a sposarlo. Il progetto, prevede il ritorno nelle posizioni che più competono all’Inter, e nell’immediato l’obiettivo minimo del terzo posto.

SE CI SEI BATTI 4 COLPI
Ma, perché tutto ciò avvenga, serve una programmazione lungimirante e fatta di denaro fresco destinato alla campagna acquisti. Servirebbero 4, non quattro nomi a caso; sia chiaro! Per far si che si possa avere credenziali tali da poter ambire alla qualificazione Champions, è strettamente necessario che si accasino alla Pinetina non meno di 4 top-player, più o meno uno per reparto. Se è vero anche che nei fatti Miranda lo sia a tutti gli effetti, il primo tassello sarebbe stato messo al osto giusto. Ma, non è opportuno adagiarsi sugli allori, perché di strada da fare ce né, eccome! Un laterale basso che sappia adattarsi a menadito su entrambe le corsie (uno c’è già, ed è Santon), nei desideri risponde al nome di Darmian, ma, che tradotto nell’economi reale si traduce come “inarrivabile”. Ed ecco che devi giocoforza inventarti valide alternative. Montoya, Kolarov, Donati, Zukanovic. Nomi validi, ma non sappiamo quanto duttili per la specifica causa nerazzurra. Passiamo al centrocampo, e in questo reparto devi necessariamente approvvigionarlo con un altro top. Escluso Yayà Tourè, ed escluso (forse) Kondogbia, non puoi permetterti di depennare anche il nome di Imbula del Marsiglia, perché rischieresti una precoce contestazione della piazza. Per potenziale l’attacco, come ben si sa, è necessario mettere a segno un gran colpo. In questo dato contesto ballano nominativi stuzzicanti: il viola Salah (proprietà Chelsea), e l’altro ex viola Jovetic, corteggiato a destra e a manca dall’immancabile società italiana per creare contrasto. 

DENTRO A UN REPLAY
Cavalli di ritorno in chiave nerazzurra o in chiave puramente Serie A. Sia Thiago Motta che Felipe Melo non rappresenterebbero di certo la figura del centrocampista imparentato con Flash Gordon. Sia l’italo-paulista (comunque fortemente corteggiato dall’Atletico Madrid), sia il carioca ex Juve, non hanno nel loro dna, come dire, le caratteristiche dell’essere dei fulmini di guerra. L’esperienza maturata sui campi internazionali e il loro dato anagrafico (quasi 33 anni il primo, 32 il secondo), farebbero però propendere Mancini a provare ad averne almeno uno alle sue dipendenze. Partito per la Francia 3 estati fa, Thiago difficilmente si farebbe scappare l’occasione di riabbracciare il progetto nerazzurro. Ma, come accennato, ci sarebbe da battere la forte concorrenza che arriva dalla penisola iberica. Una tra le annate meno proficue del giocatore del PSG, è stato proprio quello di sette anni addietro maturato coi colchoneros. Un suo probabile ritorno lo porrebbe nelle condizioni di riscatto per dimostrare anche agli ispanici tutto il suo reale valore. Nel caso in cui, come sembra, l’attuale mediano parigino dovesse accordarsi con l’Atletico, ecco che s’aprirebbero le porte per il carioca oggi in forza al Galatasaray.

UNA VOLTA ALLAN
Sé vale ancora il detto “i sogni son desideri”…e che sognare non costa nulla, allora perché non farlo ad occhi aperti e farlo per gioielli particolarmente impossibili? Darmian, Dani Alves, Felipe Luis, Benatia, Courtois, Pedro, Felipe Anderson, Modric, Aguero, Robben e Ribery. Certo, difficile da prenderli anche se come presidente ti può permettere il lusso d’essere tra gli sceicchi più doviziosi del Pianeta. Purtroppo, ultimamente, è sin’anche difficile acquisire anche “gioielli” un po’ più grezzi e dal prezzo di listino ancora un tantino più umano. Di gioielli più grezzi in giro per l’Italia ce ne sarebbero. Vediamone qui una lista appena accennata: Falque e Perotti (Genoa), Romagnoli, Obiang e Soriano (Sampdoria), Allan (Udinese), Nainggolan (Roma/Cagliari), Basta, Candreva e Parolo (Lazio), Valdifiori e Saponara (Empoli), Richards e Salah (Fiorentina), Vazquez (Palermo), Mertens, Gabbiadini e Inler (Napoli), Zukanovic (Chievo), Melchiorri (Pescara); N. Sansone (Sassuolo), Sabelli (Bari), Viviani (Latina), Di Gaudio e Mbakogu (Carpi), Di Gennaro (Vicenza).

Scritto da Filippo Rattile

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