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lunedì 1 giugno 2015

INTER...DIAMO I NUMERI I voti, calciatori e tecnico, nel bilancio 2014-2015

Non si può certo affermare che è stata una stagione esaltante; tutt’altro. La vittoria di misura del pirotecnico 4-3 di ieri sera sull’Empoli, dignitoso commiato dal campionato dei nostri ragazzi, se non altro è servito per far arrivare in vetta alla classifica marcatori Mauro Icardi, che con 22 goal eguaglia il sempreverde Luca Toni. Proviamo ugualmente a dare i nostri personali voti:

Samir HANDANOVIC 6 Non è stata un’annata proficua per il portiere sloveno. La sufficienza la raggiunge per via di un’equazione fin troppo logica: alcune gare esaltanti (rigori parati inclusi) e gare in cui ha sfoggiato imprevedibili svarioni. Potrebbe salutare il popolo nerazzurro dopo tre anni per accasarsi, forse, alla Roma.

Juan Pablo CARRIZO 5.5 Pesano sul groppone dell’estremo argentino le figuracce rimediate nella trasferta di Wolfsburg. Anche l’ex laziale dovrebbe cambiare aria. Al suo posto è annunciato Mirante.

Tommaso BERNI S.V. L’alter-ego dell’alter-ego non poteva sperare di ritagliarsi spazi. Intanto, l’ex torinista è stato confermato anche per il prossimo anno.

Andrea RANOCCHIA 5.5 Alti e bassi poco degni di un capitano autentico. Criticato senza mezze misure dagli addetti ai lavori. Eppure, lui gravita stabilmente nel giro della Nazionale.

Davide SANTON 6.5 Il ritorno del “bambino” dopo tre anni e mezzo aveva fatto sperare in una suo exploit. Salvo poi essere falcidiato da tanti infortuni. La ricostruzione dell’Inter parte anche dalla sua conferma.

Juan Guiliherme JUAN JESUS 5.5 Il mezzo voto in più è per l’intensità che a volte è riuscito a profondere. La sua involuzione dell’ultimo anno e mezzo è però poco rassicurante. 

Danilo D’AMBROSIO 6 La speranza che nutriamo è quella che il terzino partenopeo resti un calciatore dell’Inter. Non soltanto per la duttilità, ma anche per poter disporre di più frecce nell’arco del tecnico marchigiano.

Yuto NAGATOMO 5 Era giunto qualche stagione fa dal Cesena quasi in punta di piedi. Ora, il samurai nipponico sta cercandosi una nuova squadra. Non è bastato l’impegno e la buona volontà dell’ultimo scorcio di campionato per convincere il Mancio.

Josè Rodolfo DODÔ 5 Inconsistenza e infortuni a catena. Questa la anomala stagione del brasiliano di proprietà AS Roma. Non crediamo che possa essere riscattato.

Hugo CAMPAGNARO 5 E’ uno degli abituè dell’ex tecnico nerazzurro Mazzarri. E’ rimasto u po’ a sorpresa a Milano a gennaio, ma ora ha già (e da tempo) le valigie pronte. Non ci sentiamo in grado di spendere un mezzo voto e una mezza parola nei suoi confronti, mortificati come siamo per le sue prestazioni sottotono.

Marco ANDREOLLI 5.5 Non ha mai dato l’impressione di potersi guadagnarsi i fatidici galloni, ne tantomeno la permanenza in casacca nerazzurra. Anche nell’occasione in cui ha indossato la fascia di capitano (Inter-Genoa) non ci ha deliziati affatto. 

Isaac DONKOR 5.5 Altro giovane della nidiata del vivaio. Il ghanese, terzino ed ex capitano della Primavera interista, potrebbe accasarsi altrove per mettere insieme un minutaggio importante.

Cìcero Moreira JONATAHAN S.V. E’ l’oggetto misterioso dell’intera stagione. Il suo calvario si chiama, prima polpaccio, e poi ginocchio; fino all’intervento in cui si è sottoposto a febbraio. Quasi clinicamente del tutto guarito, Johnny è dato però sicuro partente. Ha messo insieme 5 apparizioni senza poter incidere. 

Felipe Dal Bello FELIPE N.G. Liberatosi dall’incubo “Parma FC” e dall’ombra del fallimento degli emiliani, accetta la sfida Inter, sapendo di giocarsela non da attore protagonista. Poche apparizioni e una quasi certa mancata conferma. L’italo-brasiliano dovrà per cui cercarsi un altra sistemazione.

Nemanja VIDIC 5.5 Arrivato alla corte di Thohir come uno dei maggiori top player nel suo reparto. Il serbo non ha mai conosciuto le mezze misure: ha incantato e ci ha insieme inorridito. Dov’è il grande centrale che i club di mezza Europa sognavano di avere in squadra? Per assurdo, c’è la reale possibilità di riaverlo in comitiva anche per la prossima stagione. Il suo ingaggio sta allontanando molti potenziali pretendenti.

Gary MEDEL 6.5 Un mediamo per tutte le stagioni. Il mastino di Santiago del Cile è stato fra i più costanti in assoluto dei suoi. Non un fulmine di guerra, ma fra i pochi capaci di metterci all’occorrenza la fatidica pezza. Un intoccabile, che però vedrebbe giudizioso un valido affiancamento (l’esperienza del ritorno di Motta?).

Zdravko ZUKMANOVIC 5.5 Preso un anno e mezzo fa dallo staff mazzarriano e poi rivalutato da quello manciniano. Gli fa difetto la mobilità, intesa come dinamismo. Il serbo è sul mercato, a patto però che ci siano acquirenti.

Mateo KOVACIC 6 Ventuno anni appena, ma già dal gioiellino dalmata ci si attendeva e ci sia attendono giocate da grande calciatore. Purtroppo incostante e umorale, il croato potrebbe essere posto sul mercato per racimolare quel denaro cash occorrente per mettere a segno nuovi colpi. Si dice in giro che il Liverpool farebbe carte false pur di accaparrarselo. 

Marcelo BROZOVIC 6.5 Ha conosciuto un ottimo momento al suo arrivo in Italia, oltre a una successiva flessione. Ciò nonostante continua ad essere ritenuto una presenza quasi indispensabile per il reparto.

Assane GNOUKOURI 6 Rivelazione dell’ultimissima parte di stagione. Non serve un voto altisonante per il ragazzo, ma una costante programmazione che possa farlo crescere. Il potenziale c’è ed è enorme. 

Fredy GUARIN 6 Metà stagione (la prima) da dimenticare. Poi, pian piano la parziale resurrezione. Mancini gli ha dato fiducia, ma non sempre il sudamericano è stato in grado di ripagarlo del tutto. Dovesse giungere una buona offerta, potrebbe anche partire verso nuovi lidi. Pochi, supponiamo, si sentiranno obbligati a strapparsi i capelli.

Joel OBI 5 Del laterale nigeriano ne abbiamo apprezzato il gol col bel gesto atletico nel derby dell’andata, salvo poi scomparire nel nulla. 

Anderson HERNANES 6 Potenzialità da top-player; discontinuità da giocatore di medio calibro: qual’è il vero valore del Profeta?! Una sua non scontatissima conferma potrebbe farlo (forse) riscattare a partire dalla prossima stagione.

Xherdan SHAQIRI 6 Arrivato a gennaio dalla Bundesliga, l’elvetico d’origini kosovare ha sbalordito tutti per freschezza e senso tattico. Poi, però, ha conosciuto un lento declino, fino a ritagliarsi un posto stabile…in panchina. L’obbligo del riscatto oneroso vincola l’enturage a puntare su di lui anche per il prossimo anno.

Lukas PODOLSKI 4.5 La piIù grande delusione. Un nome altisonante, solo il nome, non può portare sostanza e punti alla causa nerazzurra. Il teutonico nativo di Polonia a luglio tornerà all’Arsenal come da copione. Di lui e del sue passaggio in Italia resteranno pochissime tracce.

Rodrigo PALACIO 6.5 Frenato dal guaio alla caviglia che sembrava costringerlo all’intervento chirurgico, la punta argentina di Bahia Blanca, ha contribuito fortemente a dare spessore al reparto avanzato. Non molti gli acuti in rete del puntero ex genoano, ma assist ai compagni e scompiglio per molti difensori avversari, tanto da farlo apparire imprescindibile. Crediamo si sia guadagnato la riconferma, in barba alla sua età non più verdissima.

Mauro ICARDI 7.5 Capocannoniere della serie A in condivisione con Luca Toni. 22 acuti che hanno fatto lievitare ingaggio e quotazione del cartellino, arrivato, si suppone, quasi alle estrellas. Maurito resterà in nerazzurro per provare a riportare l’Inter dove più le compete, non certamente in un’anonima ottava posizione. Intorno a lui e pochissimi altri confermati, però, è necessario portare alla Pinetina gente con i cosiddetti attributi.

Federico BONAZZOLI 6 Il giovanotto, 18 anni da qualche settimana, è stato ceduto, come è noto, in via definitiva alla Sampdoria nello scorsa finestra di mercato invernale. Potrebbe essere riacquistato fra un paio d’anni. Ma, l’impressione che si avverte è quella che sarà poco fattibile un’operazione che potrebbe avere connotati sontuosi. Federico (in un prossimo futuro) potrebbe avere una quotazione monstre. A gennaio è stata fatta una operazione a “perdere”, su un giovanissimo che diventerà secondo noi un big. 

George PUȘCAȘ 6 Ha un cognome scomodo che richiama il campione magiaro anni 50-60, con la sola differenza di una lettera k. Il nostro è invece rumeno della regione della Transilvania ed è comunque di belle speranze. Qualche apparizione qual e la. Anch’egli potrebbe essere inserito in determinate trattativa di mercato, oltre a permettergli di fare esperienza.

Josè CORREIA N.G. Per tutti “Ze Turbo”, si è accasato a Milano a gennaio a costo zero proveniente dallo Sporting Lisbona. Il giovane 18enne di passaporto portoghese, ma nativo della Giunea-Bissau, rappresenta il futuro nell’immediato per il campionato Primavera. Qualche apparizione anche in prima.

Federico DIMARCO N.G. Non ha ancora la patente, visto che sarà maggiorenne a novembre. E’ un terzino che si adatta meglio a sinistra. Mancini gli ha dato il suo “battesimo”, e state certi che fra un paio d’anni di lui ne sentiremo parlare.

Gaston CAMARA N.G. Si dice un gran bene di questo ragazzo. Incursore rapido e imprevedibile. E’ un classe ’96 e per cui riteniamo sia pronto per un’esperienza in una prima squadra. Corteggiatissimo da diversi club (di recente, lo voleva fortemente il Torino). Andrà via da Milano a farsi le ossa. 

Ibrahima MBAYE 6 Passato in prestito al Bologna fra i cadetti, il difensore senegalese potrebbe essere inserito in una qualche trattativa di mercato.

Roberto MANCINI 6 Chiamato a novembre per dare una scossa e (magari) un gioco che sia degno da Inter, l'allenatore jesino si è visto costretto a ricomporre mese dopo mese un puzzle particolarmente confuso. Ci ha provato con un paio di moduli differenti e, dopo aver attinto dal mercato di gennaio qualche elemento, sulla carta, di sicuro affidamento (Shaqiri, Santon, Brozovic, Podolski) ed essersi liberato della "zavorra" rappresentata dai vari Osvaldo e M'Vila,  a provato a virare verso mari più tranquilli. Mancini, si sapeva, che non poteva vestire i panni di Harry Potter e, senza bacchette magiche, ma solo col buonsenso e la sua esperienza, ha cercato di fare il fattibile. La missione non può dirsi assolutamente compiuta, ma in prospettiva, la mezza stagione con il Mancio è servita per gettare le basi per la prossima stagione.

Scritto da Filippo Rattile [imag: todaysport.it]

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