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lunedì 9 febbraio 2015

INTER-PALERMO 3-0, LE PAGELLE Il Guarin che non t’aspetti. Icardi il cecchino infallibile che (però) non esulta; bene un po’ tutti gli altri

I nerazzurri rivedono la luce con una vittoria conquistata con un risultato netto che gli sta anche un po’ stretto. Tre reti e potevano anche essere di più contro un Palermo annientato dai propositi dell’Inter e grazie a una determinazione senza eguali in questa stagione. Modulo di gioco cambiato e primi frutti di un lungo lavoro che solo adesso inizia a dare i suoi risultati. La speranza è quella di poter continuare su questa strada e sperare anche nello stesso approccio per la ripresa dell' Europa League. I presupposti per far bene (finalmente) adesso sembrano esserci proprio tutti.

INTER (4-3-1-2): Handanovič 6 Non particolarmente operoso perché poco impegnato, il portiere sloveno viene graziano da una goffa conclusione a un metro dalla porta di Dybala che spedisce la palla alle stelle. A Samir non resta che muoversi anche quando (quasi sempre) l’azione si svolge lontano dalla sua zona, e questo perché è l’unico metodo per ingannare il freddo della serata.
Santon 6,5 Il “Bambino” ferrarese sembra non essersi mai staccato da questi colori, tanto da apparire a tratti impeccabile. Non disdegna nemmeno la fase da ala quando Mancini spedisce in campo Campagnaro e ordina una difesa a tre. E’ nelle sue corde visto che ha iniziato la carriera da quasi punta.
Ranocchia 6,5 La metamorfosi positiva pone molti suoi detrattori (soprattutto viste le sue ultime prestazioni) in una condizione imbarazzante. Non può essere brillantissimo perché si trascina dietro dalla trasferta di Empoli un guaio al ginocchio sinistro, ma almeno pare aver imboccato la strada giusta. La traversa gli lega la gioia personale. 
Juan Jesus 6,5 Grinta da vendere e determinazione da vero “capitan futuro”. Passa per essere cattivo a giudizio di un arbitraggio piuttosto mediocre visto che si becca anche un giallo a nostro avviso esagerato.
Nagatomo 5,5 Non dimostra d’essere in condizione a riprova del suo generale momento “no”. Reduce dalla Coppa d’Asia, il samurai nipponico finisce per subire un’elongazione muscolare alla coscia destra, l’ennesimo per l’Inter nelle due ultime uscite interne (dal 36′ Dodô 6 Raggiunge la sufficienza per averci provato più volte a sfondare la trequarti avversaria. Funge da ala quando la difesa viene schierata a tre nella ultima fase della ripresa. La prossima trasferta dovrebbe proiettarlo titolare viste le defezioni per infortunio di un paio di suoi colleghi di reparto).
Guarín 7,5 La copertina, una volta tanto, spetta al centrocampista di Puerto Boyacá, capace di fare da “aspriscatole” con una rete alla Pablo Simeone. Spinge e lotta su ogni pallone giocabile, trasmette carica da vero trascinatore. Fosse sempre così sarebbe da pallone d’oro. 
Medel 6,5 Combatte per tutta la gara e non disdegna le avanzate (rare viste le sue caratteristiche difensive). Con Brozovic e Guarin sembra aver trovato maggior equilibrio a tutto vantaggio dell’economia collettiva di gioco. 
Brozović 7 Anch’egli pare trasformato dopo la non straordinaria gara del S. Paolo. E’ quel perno in più che mancava per dare spessore al reparto più delicato. Ci aspettiamo molto da lui, e con la continuità le pagelle non saranno che buone. 
Shaqiri 7 Seppur di stazza taurina, Xherdan incassa colpi a volte a dir poco proibitivi (ma l’arbitro era miope?). Lui non si scompone e lotta come un toro (appunto!). Se trova varchi può essere devastante (84′ Kovačić sv Meriterebbe una citazione per l’assist al bacio per Guarin che porterà poi alla rete del 3-0 di Maurito).
Icardi 7,5 Segna e non esulta per altrettante due volte. Sarebbe davvero un peccato perderlo in estate, per via di un ingaggio non in linea con altri big e perché le sirene estere si fanno sempre più vive, ora che la punta italo-argentina sembra diventare sempre più un cecchino infallibile. Un palo (ancora uno), gli nega una potenziale tripletta. Sappiamo per certi che si riconcilierà presto con tutti i suoi tifosi.
Palacio 6 Non è ispirato come nei bei tempi e lo si nota quando si coordina male per un colpo di testa in pienissima area. Si mette al servizio del nuovo modulo senza però strabiliare. Ricordiamo che gioca sul fastidioso problema alla caviglia che lo sta forse condizionando (dal 82′ Campagnaro sv).
Roberto Mancini 7 Chissà quante volte gli saranno fischiate le orecchie e non per via dell’arbitro; ma per tutte le volte in cui andavamo dicendo (circa un mese) che il “4-2-3-1” non si stagliava al meglio sui giocatori a disposizione. Complice anche il cambio d’atteggiamento generale e una fase offensiva meno scriteriata (il 4-3-1-2 permette a Icardi di essere molto meno isolato) a tutto vantaggio di maggior comunicazione fra i reparti. Il tecnico jesino passa sul finale a tre dietro con l’innesto di Campagnaro per Palacio, probabilmente per sperimentare lo sganciamento dei due terzini alterali.

PALERMO (3-5-2): Sorrentino 6,5; Terzi 5, González 5,5, Daprelà 5,5; Morganella 6,5 (dal 75′ Rispoli sv), Rigoni 6, Jajalo 5,5 (dal 66′ Belotti 5,5), Barreto 6,5, Lazaar 5,5 (dal 77′ Emerson sv); Vázquez 4,5, Dybala 5.
Giuseppe Iachini 5,5 Il tecnico ascolano non si aspettava forse un’Inter così determinata. Il pur buon Beppe era forse fermo all’exploite di San Siro dei suoi, ma quello contro il Milan però. A sua parziale difesa alcune defezioni che l’hanno costretto a rivedere in parte lo schieramento. Con un’Inter così pochi allenatori avversari riuscirebbero a porre rimedio in corso d’opera.

Arbitro: Guida di Torre Annunziata 5 Il fischietto partenopeo ne azzecca davvero poche. Grazia più volte Morganella già sanzionato (andava espulso sul netto fallo da dietro ai danni di Icardi) e non vede un colpo in pieno volto subito da Shaqiri (anche perché gli assistenti non sono attentissimi) lanciato sulla trequarti rosanero. Frettoloso il giallo sventolato a Juan Jesus. Guida si mette in linea alla mediocrità arbitrale che regna da qualche stagione a questa parte.

Scritto da Filippo Rattile

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