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mercoledì 7 gennaio 2015

DERBY D’ITALIA A DUE FACCE Ma questa sembra (finalmente) sempre più l’Inter di Mancini

Se non fosse che 8 stagioni fa la squadra torinese conobbe la serie B, sarebbe stata la classicissima delle classiche. Con un pronostico che pendeva per ovvi motivi dalla parte della Juventus, ai nerazzurri non restava che sfoggiare un’inconsueta grinta per provare a pungere la capolista. La squadra di Mancini concede un tempo ai padroni di casa, ribaltando la situazione a proprio favore e sfiorando anche il colpaccio nella ripresa, quando sul rettangolo dello “Juventus Stadium” si è vista praticamente soltanto l’Inter. L’approccio dei nerazzurri non è dei più brillanti, tant’è che la squadra di Allegri passa già dopo 5 giri di lancetta con il solito Tevez. L’Inter reagisce, ma è troppo contratta per far male alle zebre. Nella ripresa il Mancio deve inventarsi qualcosa e deve necessariamente scuotere i suoi. Il cambio è drastico, specie nell’atteggiamento tattico. L’Inter pareggia con Icardi (castiga Juve per eccellenza) e mette a più riprese in crisi la squadra di casa. Entrano, prima Podolski e poi Osvaldo, come voler far capire che la partita la vogliamo vincere e, se non fosse stato per l’imprecisione e per qualche attacco di egoismo eccessivo si poteva fare anche bottino pieno. Alla fine, però, per poco “loro” non ci beffano. Al 93.mo, al triplice fischio finale va anche bene così; 1-1 e tutti a casa. Un’Inter ritrovata che deve mettere in campo la grinta, il cuore, gli attributi…sempre e non soltanto nelle grandi occasioni. La zona Champions è ancora molto lontana, ma c’è tutto un girone di ritorno da disputare e l’Europa League da onorare e, possibilmente vincere. Ora serve concentrarsi sul mercato per prendere subito quelle pedine che ancora mancano. Intanto, domenica prossima col Genoa sarà emergenza difesa. Il tecnico marchigiano sta già pensando cosa inventarsi. Con le concomitanti assenze dei due centrali Ranocchia e Juan Jesus potrebbe rispolverare Vidic e spostare Campagnaro. L’assenza di Kovacic (rosso diretto per il croato), per assurdo, potrebbe essere la pedina più facilmente surrogabile seppur pesante per l’occasione. L’Inter manciniana incomincia a dare i suoi primi frutti; rimanere concentrati e costruire pian piano anche un’Inter vincente, si può.. si deve!

TABELLINO

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 7; Lichtsteiner 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6, Evra 5,5; Vidal 6,5 (dal 76’ Pereyra ng), Pirlo 5,5, Pogba 6; Marchisio 6; Llorente 6 (dal 62’ Morata 6), Tevez 6,5 (a disposizione, non entrati): Storari, Rubinho, Coman, Marrone, Ogbonna, Mattiello, Padoin, Caceres, Giovinco, Pepe). All.: Allegri 6,5

INTER (4-2-3-1): Handanovic 7; Campagnaro 5,5, Ranocchia 6, Juan Jesus 5, D’Ambrosio 6,5; Medel 6; Kuzmanovic 5 (dal 54’ Podolski 6) Kovacic 6, Guarin 6, Hernanes 6 (dal 85’ Osvaldo sv); Icardi 7 (dal 89’ M’Vila sv) (a disposizione, non entrati): Carrizo, Bonazzoli, Krhin, Puscas, Dodo, Vidic, Andreolli, Donkor, Obi). All.: Mancini 7,5

Scritto da Filippo Rattile

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