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martedì 13 gennaio 2015

UN GIRO AL MERCATO. Le piste più calde e le trattative più interessanti per l’Inter

SPIAZZA DI SPAGNA – E’ risaputo che, su giocatori di un certo spessore l’appetito di molte squadre non manca mai. Anche per Lucas Pezzini Leiva, una pedina che Mancini giudica preziosissima per il centrocampo nerazzurro ci sarebbe da battere la concorrenza. Come si apprende stamani, stando a quanto riportato dal giornale britannico Daly Mirror, il Liverpool sarebbe pronto a cedere l’italo-brasiliano al Napoli del doppio ex Benitez, per poi concentrare le proprie attenzioni su Delph dell’Aston Villa. Le alternative valide per fortuna non mancano. Una potrebbe essere il (più o meno lieto) ritorno; di Thiago Motta. Anch’egli, guarda caso, italo-brasiliano e dai piedi buoni. Se Mancini decidesse sul ritorno alla Pinetina dell’attuale mediano del PSG dovrebbe anche accettarne determinate caratteristiche, che sono alquanto differenti da quelle del primo. L’ex campione d’Europa nell’era Mourinho ha più anni anagrafici, ha meno dinamismo, ma ha dalla sua una maggiore esperienza. Ancora la Spagna di mezzo, ecco perché: lo stesso Mario Suarez è stato più volte accostato ai nerazzurri. Al Camp Nou ha fatto capolino l’attuale vice allenatore Sylvinho. I più informati giurano che l’ex City era li proprio per testare il terreno e chiedere informazioni sul mediano iberico. Anche Javier Zanetti avrebbe scambiato due chiacchiere con il suo ex compagno di squadra Simeone in occasione della cerimonia per la consegna del Pallone d’Oro. Ausilio e il suo enturage farà un paio di offerte agli attuali campioni della Liga: un prestito fino al termine dell’attuale stagione con diritto di riscatto, oppure un prestito di un anno e mezzo con obbligo di riscatto nel 2016. 

IL BICCHIERE MEZZO PIERO – Non per gettare la croce su Marco Branca, ma dalla sua partenza il Ds Piero Ausilio pare essersi mosso sicuramente in maniera più congeniale. E’ anche vero che l’ex calciatore era una figura sponsorizzata da Moratti e la “pulizia etnica” voluta da Thohir sin dall’inverno scorso ha fatto si che anche l’ex dirigente grossetano facesse le valigie. Il mercato estivo è stato, come dire, contaminato dalla presenza di Mazzarri che ha chiesto giocatori adatti al suo credo calcistico. Ragion per cui, l’Inter, si ritrova in rosa calciatori non più adatti alla tattica manciniana. Uno fra questi è M’Vila, sul quale pare si sia mossa qualche squadra, incluso il Torino. Diversamente è improbabile che possa giocare con frequenza a meno che provi a snaturarsi e adattarsi a certe posizioni. La sua partenza è pressoché scontata. Non più certe, invece, quelle di Vidic e Guarin. Il colombiano rientrerebbe nelle grazie del tecnico e il serbo non ha mai dato segnali di disamore per l’Inter; semmai una certa stampa spingeva perché andasse via. Resta da piazzare (e non sarà complicato) giovani come, Khrin e Mbaye. Il capitolo Osvaldo ha diversi connotati e logiche differenti. Lo stesso calciatore, una sorta di gitano del pallone, prova a convincere l’ambiente che non ripeterà più certi atteggiamenti e che remerà nella stessa direzione di tutti gli altri effettivi del gruppo. Le richieste non mancherebbero affatto, andando a stuzzicare oltremodo le fantasie dei giornalisti. Per assurdo, Osvaldo potrebbe restare in nerazzurro. Se proprio dev’essere scambio alla pari, che sia sensato. 


UN, DUE, TRENZA – La conferma o meno di Osvaldo è legata a doppio filo a Rodrigo Palacio. Il problema alla caviglia tiene un po’ tutti col fiato sospeso. La punta argentina sta tornando pian piano letale anche sotto porta, dopo essersi messo pienamente a disposizione della squadra anche in posizioni meno centrali di un tempo. Le ultime info vedrebbero allontanarsi l’ipotesi intervento. Questo un motivo per cui un’ulteriore punta non servirebbe e, sarebbe anche più logico insistere con il Jonnhy Depp del calcio, seppur di natura un po’ bizzosa. Il ritorno a certi livelli de “El Trenza” metterebbe sin’anche in dubbio tatticamente Saqiri. Ma per il tecnico jesino non ci presenterebbero equivoci tattici, in quanto la stessa punta sud americana potrebbe adattarsi a ben altre posizioni di campo, tenuto conto che l’elvetico resta pur sempre un centrocampista seppur dalle spiccate propensioni offensive. 

L’ELMO DE SCIGLIO – Diciamocelo chiaramente. Saranno pure “cuginastri” ma non ci stanno poi così antipatici. Mettici anche che Inzaghi non sembra l’allenatore in grado di fare miracoli e spedire il Milan dritto in Champions League. Non ci piace mettere il naso in casa altrui e per questo che non vorremmo giudicare i nostri dirimpettai del Naviglio. Nell’ultima gara dei rossoneri, ci ha fatto “specie” vedere contemporaneamente in panchina uomini come, Cerci, El Sharawy e Pazzini e poi, a causa del cartellino rosso rimediato da Mattia De Sciglio nel match col Toro, il tecnico piacentino non l’ha mandata a dire, manifestando perplessità sul terzino azzurro. Apriti cielo! Fossimo in Mancini, fossimo in Ausilio o Thohir ci saremmo ficcati nella faccenda con tutto il naso. L’allenatore rossonero non fa mistero che stia cercando un’alternativa per quel ruolo e, in un certo senso anche all’Inter potrebbe tornare a genio un più che valido interprete per le fasce difensive. Nagatomo per una ragione, Jonathan e Campagnaro per altre, non offrono tali garanzie per far dormire sogni tranquilli al Mancio. Non a caso si è parlato molto di recente di Darmian, guarda caso proprio un prodotto del vivaio milanista. Il granata sarebbe appetito da entrambe le formazioni meneghine che non possono permettersi però operazioni con il cosiddetto “cash”. Il mercato invernale resterà attivo sino al 2 febbraio prossimo, per cui siamo certi che ne sentiremo di belle. 

Scritto da Filippo Rattile

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