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sabato 17 gennaio 2015

LE PAGELLE DI EMPOLI-INTER 0-0 Handanovic migliore dei nerazzurri. Maluccio il centrocampo e la fase offensiva generale.

Un inspiegabile passo indietro rispetto alla buona prestazione collettiva ammirata contro il Genoa. La metamorfosi che non t’aspetti costringe l’Inter ad accontentarsi di un punto dalla trasferta toscana al “Castellani” di Empoli. Il pari, a ben guardare è alla fine soprattutto un punto guadagnato. Ma per centrare il terzo posto ci vorrà ben altro. Spariscono dalla scena molti uomini cardine: Podolski, Palacio, Guarin e Icardi irriconoscibili. Ma andiamo per gradi…

INTER (4-2-3-1): 
Handanovic 7 Se il portiere alla fine risulta essere il migliore in campo dei suoi, questo la dice lunga sulla strana gara odierna dei nerazzurri. Samir contribuisce ad evitare la classica figuraccia mettendoci spesso le manone
Campagnaro 5,5 Ci mette molto agonismo, tant’è che rischia subito di prendersi un giallo per un’entrata in scivolata a inizio gara. La società farebbe meglio a intervenire sul mercato, anche in virtù dell’assenza di Nagatomo su quella corsia di campo, impegnato quest’ultimo in Coppa d’Asia e del mistero legato all’italo-brasiliano Jonathan. Chi ne sa di più di noi ci faccia un fischio
D’Ambrosio 6 Nella mediocrità generale rischia di perdersi anche il laterale campano, specie per la pressoché nulla fase offensiva in cui risulterà non pervenuto. Va un po’ meglio nella fase arretrata, per fortuna
Guarin 5,5 Se il centrocampo interista latita perdendo spesso e volentieri il confronto con il centrocampo della normalissima truppa empolese è anche colpa del colombiano. Sbaglia disimpegni e qualche assist di troppo. La sua incostanza è un grosso neo a tutto svantaggio del Mancio che continua a ritenerlo incedibile. S’intestardisce nelle solite conclusioni verso porta, sovente alquanto illogiche
Ranocchia 6 Uscirà nella ripresa per una distorsione al ginocchio. Non è stato brillantissimo, ma ci è sembrato almeno propositivo (dal 46’ Andreolli 6 Se non altro mostra lucidità, utile almeno per evitare di perderla. L’infortunio al capitano lo proietterà inevitabilmente titolare anche per la prossima gara contro il Torino)
Vidic 6 Ci mette spesso una pezza nelle numerose avanzate dei toscani. Si sgancia quel poco che basta e per poco non sfiora il gol del colpaccio
Medel 6 Senza lode e senza infamia. Se accenna alla lotta a suo modo è solo un urlo nel deserto. Quando il resto della truppa non fa altrettanto è tutto lavoro sprecato. Salterà il Torino poiché in diffida per il giallo rimediato; brutta tegola
Hernanes 5,5 Sempre più la copia mal riuscita del profeta dei tempi della Lazio. Il mister lo sposta a sinistra, ma si vede che non è giornata nemmeno per il calciatore di Recife
Icardi 5 Sarà pur vero che è mal servito, però da come si è mosso ha dato l’impressione che fosse maledettamente svogliato o (tutt’al più) indisposto (dal 60’ Kovacic 6 Il giovane gioiello croato va a presidiare la zona centrale della trequarti, col chiaro intento di far filtrare qualche pallone per Palacio. Non ha il tempo materiale per rendersi pericoloso; ma almeno ci prova)
Podolski 5 Nulla di che. Non si è quasi mai visto. Il voto mediocre lo stimolerà a dare decisamente di più; il suo apporto necessita come il pane (dal 73’ Qhaqiri 6 Nell’esordio italiano, il roccioso elvetico va a presidiare la fascia destra come da copione. Volenterosissimo ma non in forma tale da risultare decisivo. Il tempo gli darà però ragione)
Palacio 5,5 Non basta la mobilità (in senso di dinamismo fisico). Goffo su una palla in piena area, su cui s’intestardisce pur di colpirla di testa in tuffo. Un passo indietro rispetto all’ottima prestazione contro il Genoa
All.: Roberto Mancini 5,5 Non possiamo buttare tutta la croce sulle spalle del tecnico marchigiano (c’era già un certo Croce calciatore in campo a metterci in difficoltà). Pur di non scompaginare il suo credo calcistico, toglie Icardi, comunque evanescente per l’occasione, per avanzare Palacio e ricomporre la linea dei tre nella trequarti. Il rimpasto con Hernanes a sinistra, Kovacic al centro e Shaqiri a destra ha dato pari risultati di quello precedente, ossia poco più del nulla

VECINO AL COLPACCIO – Chi si muove meglio in attacco è sicuramente la squadra toscana, al cospetto di un’Inter per lunghi tratti irritante. La formazione di Sarri fa piombare i nerazzurri nei soliti dubbi amletici tipici del girone di andata mazzariano; rafforzata dall’ombra lunga del doppio ex tecnico di San Vincenzo presente per “forza” al Castellani che di fatto è la sua casa.

EMPOLI (4-3-3):
Sepe 6; Hysaj 6, Tonelli 6, Rugani 6,5, Barba 5,5, Vecino 6, Valdifiori 6,5, Croce 7, Verdi 6,5 (dal 65’ Zielinski 6), Mchedlidze 5 (dal 71’ Maccarone 5,5), Pucciarelli 7 (dal 84’ Tavano sv)
All.: Maurizio Sarri 7 Non deve essere necessariamente un fenomeno contro un’Inter così abulica e irriconoscibile dopo la buona prestazione di sei giorni prima. Al tecnico partenopeo basta comandare un normalissimo pressing e far ripartire la propria squadra in velocità per mettere in difficoltà una formazione che ambisce a raggiungere la terza posizione. Sarri ha saputo trasmettere quel dictat che vuole una compagine tecnicamente inferiore riuscire a dare il massimo, stimolata dagli avversari dal nome altisonante; un po’ quello che un certo suo collega Zeman ha sempre chiesto ed ottenuto nel corso dei tempi dai propri effettivi. L’Empoli è l’attuale squadra di serie A con il più basso monte ingaggi in assoluto; ma questo non si è notato affatto!

Scritto da Filippo Rattile

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